Giustizia Riparativa

  • Struttura responsabile: Dipartimento di Scienze Sociali
  • Coordinatore / Direttore: Prof. Michelangelo PASCALI
  • N° posti: Numero massimo: 50 - Numero minimo: 10
  • Costo: € 350,00
  • Durata: Mesi: 3 / Ore: 350
  • Crediti formativi: 14
  • Requisiti per l'ammissione: vedi regolamento
  • In collaborazione con:

    Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, sez. San Tommaso d'Aquino
    • Fondazione Pol.i.s. - Regione Campania
    • Ufficio del garante dei diritti delle persone private della libertà personale per la Regione Campania

  • Sede del corso:

    • Dipartimento di Scienze Sociali, Federico II
    • Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, sez. San Tommaso d'Aquino
    • Fondazione Pol.i.s. - Regione Campania

  • Anno d'istituzione: 2023/24

Obiettivi formativi

Il Corso intende formare figure professionali capaci di poter partecipare ai percorsi complessi in materia di giustizia riconciliativa, mirando a qualificare esperti che possano adeguatamente operare, oltre che rispetto al segmento più delicato del settore della mediazione penale, direttamente all'interno degli Istituti di detenzione per adulti e per minori, nell'ambito più ampio della sfera di competenze dei Tribunali ordinari penali, dei Tribunali per i minorenni e dei Tribunali di sorveglianza (anche in funzione di giudici onorari/esperti) e presso gli Uffici di esecuzione penale esterna, nonché in quelle realtà associative e cooperative dove concretamente vengono attuale attività alternative alla detenzione. Inoltre, le figure professionali così formate saranno in grado di operare in uffici e strutture di mediazione pubblici (ad esempio,comunali e regionali) e privati, questi di tipo sia laico sia religioso. Con specifica attinenza alle ricadute del progetto formativo, si tende a incentivare e promuovere in tutte le sedi opportune il processo di confronto tra le vittime di reato e i suoi autori, a partire da presupposti e dati sociali, giuridici ed etici sui quali fonda la giustizia
riparativa.

Premesse: In un contesto come quello dell'Italia meridionale, e campano in particolare, ove si conta la maggiore incidenza di vittime innocenti di criminalità, promuovere la giustizia riparativa va in coerenza e adempimento al principio costituzionalmente sancito del tempo detentivo quale strumento di reimmissione nella società di colui che ha compiuto un illecito, nonché di un processo teso giustappunto a "riparare" interiormente la frattura, terribile nel caso della privazione della vita, creatasi con l'atto compiuto-subito. Chiaramente, tale percorso va a coinvolgere tutti i soggetti giuridicamente definibili quali vittime e danneggiati del reato, nelle varie differenziazioni e specificità che li riguardano.
Formare quindi mediatori di giustizia riparativa significa contribuire alla costituzione di una società capace di superare il sopruso e anche di arginarlo, mediante azioni che possano orientare coloro che si trovino in ambienti fortemente interessati da un radicamento criminale (anche prettamente mafioso), da un punto di vista materiale (con i diversi gangli presenti in svariati contesti) e culturale (inerente a una determinata mentalità legata a violenza e prevaricazione). Può notarsi, difatti, una sorta di "devianza di prossimità", in ambienti particolari e complessi, che può portare paradossalmente all'esclusione proprio di coloro che hanno subito atti criminosi. Appare così necessaria una opportuna riflessione e formazione in merito, che possa anche partire dal confronto con gli autori di reato – iniziando dai reati cosiddetti minori – sì da giungere alla costituzione di una relazione con coloro che hanno patito il reato e, nel caso di reati violenti particolarmente gravi, con i loro familiari. Ciò, socialmente, all'interno di un più ampio progetto di integrazione di una comunità socio-territoriale divisa in se stessa.
In sintesi, il corso rappresenta una opportunità formativa per tutti coloro che, provenendo da diversi ambiti culturali, e da diverse storie personali, come nel caso dei familiari delle vittime innocenti di reato, vogliano intraprendere la strada della mediazione penale, per trovare sbocchi professionali e sociali nell'ambito del settore giustizia e per operare nel nome di una società che, non dimenticando le vittime, anche nella relazione con gli autori di reato, possa creare le basi per un processo di riparazione e superamento di quanto compiuto e contribuire a formare una collettività sana.
In relazione alla struttura del corso di perfezionamento, questo si svolgerà secondo le seguenti prospettive:
1. Ambito sociologico:
• Il reato come fatto non prettamente individuale, la declinazione della pena e lo studio della vittimologia.
La comprensione del fenomeno criminale quale atto che riveste una connotazione sociale e le implicazioni su tutto il tessuto del vivere comune. La fenomenologia della pena dalle società arcaiche a oggi. Le dinamiche tra potere, coercizione, rieducazione e reinserimento nella società. Disagio sociale e ricadute criminali. Lo studio del fenomeno dal punto di vista delle vittime, a partire dai percorsi di giustizia riparativa intrapresi in Italia dagli anni Ottanti del Novecento. Vittime "essenziali", "sociali", ed "emozionali". Teorie di "pacificazione sociale".
2. Ambito giuridico
• La mediazione penale e le altre forme di giustizia riparativa Teoria del reato e della pena. Dalla logica del castigo all'interpretazione relazionale del conflitto, le modalità della giustizia riparativa nell'ambito del processo penale.
Profili costituzionali ed eurounitari generali e di specifico rilievo. La promozione della riconciliazione tra la vittima e l'autore del reato come strumento di riparazione del torto. Le modalità con le quali si attua la giustizia riparativa: in primis la mediazione penale, ma anche altre forme come il circle process o il family-group conferencing.
Le attuali esperienze in Italia e il ruolo della mediazione penale nel nostro sistema giuridico. Le esperienze di giustizia riparativa negli altri ordinamenti, in particolar modo le esperienze in Germania, Norvegia, Spagna, Finlandia, Gran Bretagna, Bulgaria, Romania, Ucraina e Moldavia, anche medianti i dati provenienti dall'ISPAC (International Scientific and Professional Advisory Council), delle Nazioni Unite. Rapporto tra azione penale e azione civile nel sistema processuale italiano.
3. Ambito psico-pedagogico
• Concetto di riparazione: dalla mancanza al riconoscimento
La giustizia riparativa è una sfida educativa e culturale oltre che normativa. La riflessione psicopedagogica tematizza criticamente il termine "ri-educare" a vantaggio
dell'"educare", ripensato in termini diversi, puntando alla necessità della responsabilizzazione dell'autore del reato e contribuendo alla costruzione di una cultura
condivisa, in particolare in ambito minorile. In tale quadro, rilevante è il contributo della relazione educativa nel promuovere quel percorso etico-riflessivo, secondo una
prospettiva umanizzante, finalizzato all'emancipazione, all'autonomia e all'agency personale. Il percorso di riparazione tra l'autore e la vittima/familiare della vittima
attraverso le dimensioni della dignità, della memoria e del tempo. Per quanto riguarda la dignità, il meccanismo riparativo restituisce riconoscimento a colui che ha
subito il sopruso, ma anche, per certi versi, al reo nell'ottica per cui il riconoscimento della dignità di ciascuno è in funzione della garanzia della dignità della società; per
quanto riguarda la memoria, la riparazione trasforma il risentimento in un'opera tesa verso il ricordo attuatore di nuovo benessere per la società; per quanto riguarda
il tempo, la mediazione tra vittima e reo produce percorsi condivisi nel quale il tempo assume nuova sostanza, capace di "riparare" quel torto singolo che ha comportato
danni all'intera società civile. Nel riconoscimento del dolore della vittima l'autore è spinto ad ampliare e anche mutare la propria prospettiva.
4. Ambito filosofico e teologico:
• Per una giustizia riparativa e rapporto tra chiesa e mafia. Presupposti religiosi, magisteriali e canonici, il sacramento del perdono, esperienze di riconciliazione I temi da affrontare in merito sono: il sostrato del concetto di giustizia riparativa contenuto nei testi delle Sacre Scritture, la sua evoluzione nell'ambito del magistero petrino e della conferenza episcopale italiana, le sue basi all'interno del diritto canonico, nonché lo stretto rapporto con il cosiddetto sacramento della confessione e le esperienze concrete di riconciliazione tra vittime e carnefici. Storia, religiosità popolare, linee pastorali. A partire dalla conoscenza del fenomeno mafioso, e come esso si sia nutrito di un certo immaginario pietistico popolare, analizzare l'evoluzione dei rapporti tra il mondo cattolico e l'universo della criminalità organizzata, per giungere agli interventi concreti messi in campo per gestire e contrastare il fenomeno. Indagine su recupero e mediazione in questo specifico ambito.
5. Ambito esperienziale:
• Il cammino dei familiari delle vittime verso gli autori di reato Analizzare le esperienze portate avanti nel corso degli anni in Italia, dai percorsi di mediazione penale portati avanti con i minori autori di reato sino agli incontri tra i familiari delle vittime di terrorismo e, successivamente, di criminalità organizzata e criminalità comune, e gli autori di reato. Il contributo delle associazioni e degli organismi ecclesiali che hanno attuato per primi modalità di giustizia riparativa. Esperienze dirette di giustizia riparativa attraverso incontri tra autori e vittime, che permettano anche di intercettare il dolore proprio con il dolore altrui. Le attività laboratoriali coinvolgeranno anche soggetti che, per le loro specificità, pure strettamente esperienziali, potranno contribuire ad arricchire l'offerta formativa, tra cui, significativamente, familiari di vittime, oltre a operatori carcerari, operatori sociali, etc.
Lo svolgimento del corso sarà articolato in più sedi.

Modalità didattica

Per informazioni dettagliate si consiglia la lettura del regolamento

Presenza e impegno orario

Percentuale minima di frequenza richiesta: 80%