L'Orto Botanico
di Francesco Starace
L'antichissima tipologia del giardino, con una sorta di metamorfosi, in Europa ed in particolare In Italia, dà origine nel XVI secolo al tipo del giardino botanico che vede il naturalismo magico trasformarsi in scienza e in didattica. Da tale punto di vista, anche l'Orto botanico di Napoli culmine di un lungo processo è il risultato di molti secoli di attiva cultura botanica e natu-ralistica che, sulla base base degli autori classici, realizza i giardini di età normanna, sveva, angioina ed aragonese e gli "orti dei semplici" o delle piante officinali, aree speciali destinate a coltivare piante a scopo medico; tali indispensabili supporti alla professione dei medici e dei farmacisti, stabiliscono il nesso tra medicina, farmacologia e botanica. Per garantire la sopravvivenza, già la cultura medica dell'età greco-romana impone di cono-scere la botanica e le virtù terapeutiche delle piante, divulgate dalle opere dei grandi padri delle scienze naturali, e primo fra tutti Ippocrate (460-355 a.C.), con le opere Aforismi, Pronostici e Regimen acutorum. Seguono Aristotele (384-322 a.C.), tra l'altro autore del De mundo e delle Meteorologiche, e il suo allievo Teofrasto (IV secolo a:C.). Vanno anche ricordati: Dioscoride (I d.C.), medico greco impegnato presso l'esercito romano; Galeno ( c. 129 – 199 ) di Pergamo, attivo ad Alessandria; Claudio Eliano (c.170 – 235), autore della Storia degli animali in diciassette libri: in realtà è un poligrafo, imbevuto di cultura greca, appartenente al circo-lo di Giulia Donna, moglie dell'imperatore Settimio Severo (193 – 211); il medico dell'imperatore Giuliano (361 – 363) Oribasio (c. 325 – 400), di Pergamo, il quale divulga i testi di Dioscoride e di Galeno (1); infine Paolo di Egina, vissuto nel VII secolo.
[...]Dal volume "Il patrimonio architettonico dell'Ateneo Fridericiano" a cura di Arturo Fratta - fotografie di Riccardo Giordano - Arte Tipografica Editrice