Il complesso di Cappella dei Cangiani

di Sergio Villari

  • L'edificio della Torre Biologica
    L'edificio della Torre Biologica

Il 29 dicembre 1958 si tenne nella sede dell'ANIAI, sotto la presidenza di Carlo Cocchia, una movimentata assemblea della Sezione Campana dell'INU dedicata all'esame del nuovo PRG, adottato un mese prima dal commissario prefettizio Alfredo Correra. Il clima teso di quell'adunanza rispecchiava l'esasperazione cui era giunta gran parte della cultura architettonica e urbanistica napoletana dopo un decennio di malgoverno della città, proprio nel momento in cui la buona stella del Comandante sindaco andava irrimediabilmente tramontando e la sua ombra si allungava sinistramente sugli orizzonti dell'urbanistica napoletana. L'intera sezione Campana dell'INU, buona parte delle facoltà di Architettura e di Ingegneria, associazioni culturali e di categoria, gruppi politici e persino alcuni settori della stampa locale si interrogavano ancora increduli sulla fine del "Viceregno", già allarmati per la profondità dei guasti lasciati sul campo. Pochi mesi prima, dall'infuocata tribuna del cinema Filangieri, era stato proprio Carlo Cocchia ad avvertire pubblicamente del pericolo che si profilava all'indomani della caduta di Lauro: «Siamo oggi già in un nuovo stato di emergenza». Se unanimi furono i giudizi negativi sul nuovo PRG, in quella riunione del 28 dicembre, pure emersero tra i soci napoletani dell'INU due contrapposte linee di condotta. La più radicale, sostenuta da un ormai furioso Roberto Pane, insisteva sulla necessità di rigettare in toto il nuovo piano, sfiorando una sorta di scetticismo cosmico sulle possibilità della pianificazione strutturale in una situazione socio politico patologica come quella napoletana.

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Dal volume "Il patrimonio architettonico dell'Ateneo Fridericiano" a cura di Arturo Fratta - fotografie di Riccardo Giordano - Arte Tipografica Editrice

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