Videocracy ad Astradoc 2009

Continua l'appuntamento con ASTRADOC 2009, rassegna sul cinema documentario organizzata dall'Associazione Culturale Arci Movie e dal COINOR. Dopo il successo di pubblico avutosi venerdì scorso all'inaugurazione, il 27 novembre alle ore 20.30 nella sala del Cinema Academy Astra in via Mezzocannone 109, sarà la volta della pellicola Videocracy, di Erik Gandini, regista nato e cresciuto in Italia ma che vive in svezia.
Con Videocracy torna nel suo paese di origine per raccontare dall'interno le conseguenze di un esperimento televisivo che gli italinai subiscono da 30 anni. Un documentario di 85 minuti che, a partire dalla trasmissione di uno strip casalingo di una delle prime televisioni private, affronta il tema del potere della televisione in Italia grazie a materiale di repertorio, a interviste esclusive a Lele Mora e a Fabrizio Corona e alla storia di un giovanotto fortemente intenzionato a diventare il Van Damme cantante della televisione.
Diciamolo subito a scanso di equivoci: per il pubblico italiano (sia che sia favorevole o sia che sia contrario a Berlusconi e al suo mondo) non c'è nulla di nuovo sotto il sole tranne qualche gustoso particolare. La vetrina veneziana diventa invece importante come trampolino di lancio per un reportage che batte bandiera svedese e che, quindi, può circolare all'estero. In quelle sedi oltre confine Videocracy potrà trovare la sua giusta collocazione e contribuire a un dibattito sulla situazione italiana. Per quanto ci riguarda più da vicino, più che il Berlusconi sempre più orgogliosamente autoreferenziale che gli schermi televisivi ci propongono quotidianamente, risultano interessanti le vanità svelate con la guardia più abbassata del solito (si tratta di una produzione ‘nordica' no?) di Mora e Corona. Mora, dal candore che lo circonda (tutto è bianco intorno a lui nella sua villa in Sardegna) tira fuori l'anima nera che ha dentro con grande semplicità. Il suo cellulare di ultima generazione non solo suona "Faccetta nera" ma propone un video di montaggio in cui a immagini di Mussolini si alternano svastiche e altri aberranti simboli. Visto che vanta, non smentito, una grande amicizia con il premier c'è materia su cui meditare.
Corona invece si dichiara, con quella spavalderia proterva che gli si legge nello sguardo, un "Robin Hood" di nuova generazione. Ruba ai ricchi per dare a se stesso. Si esibisce nudo allo specchio e si fa riprendere mentre conta centinaia di euro. C'è poi l'illuso di turno che troverà meno del quarto d'ora di celebrità di warholiana memoria a "X-Factor". Ma il ritornare su di lui a più riprese finisce con il far perdere di mordente all'intera operazione. Perché di suoi epigoni è ricco l'universo mediatico europeo e mondiale. I "Grandi Fratelli" (purtroppo) non esistono solo in Italia.
Il costo del biglietto è di 1 euro.
Per informazioni: tel. 081.596.74.93
Cinema Academy Astra - via Mezzocannone, 109
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