Educazione scientifica: una fisica più accessibile e attraente

Educazione scientifica: una fisica più accessibile e attraente

La fisica diventa protagonista nel sesto incontro di Come alla corte di Federico II, ciclo di seminari arrivato ormai alla sua quarta edizione e pensato per parlare di scienza in termini divulgativi.

Educazione scientifica: una fisica più accessibile ed attraente. Questo il titolo del seminario che vedrà al tavolo dei conferenzieri per la prima volta quest'anno una donna: Elena Sassi, docente del Dipartimento di Scienze Fisiche della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell'Ateneo.

Nella ormai classica cornice del Centro Congressi di via Partenope, giovedì 15 marzo a partire dalle ore 20,30, la docente affronterà il tema fondamentale della sfida all'educazione scientifica.

"L'Europa ha sempre più bisogno di scienza e tecnologia, anche per diventare un' economia dinamica, competitiva e basata sulla conoscenza. Sul progresso scientifico e tecnologico si basa la prosperità delle società moderne".
Questo l'assunto di partenza del ragionamento della docente che nella sua disamina prenderà in rassegna gli ostacoli allo sviluppo della scienza e della tecnologia snocciolando alcuni numeri che vedono l'Italia al di sotto della media dei paesi OCSE per quanto riguarda l'educazione scientifica e un calo forte nel numero di laureati delle Facoltà di Scienze, scesi del 20% negli ultimi cinque anni.

Ma quali sono gli ostacoli alla diffusione di una conoscenza e di una cultura scientifica? La modalità di insegnamento innanzitutto, secondo la docente, che disegna per la fisica una nuova didattica.

"L'insegnamento della fisica – dice Elena Sassi - va ripensato come laboratorio del sapere scientifico, in cui chi studia si costruisce relazioni fra fenomeni e modelli, matematica e fisica e scopre coincidenze e conflitti con la conoscenza comune".

Il nuovo paradigma per lo studio della fisica è sintetizzabile secondo la docente col nome di Laboratorio del Sapere Scientifico (LSS) ovvero luogo nel quale l'apprendimento è basato sullo stretto rapporto tra il concreto e l'astratto. Per cui agli studenti che studiano una legge fisica (astratto) si affianca la rappresentazione della legge stessa (concreto).

"Il vedere l'invisibile per esempio attraverso immagini reali del cosmo o del mondo degli atomi aiuta a comprendere aspetti che la maggioranza di chi studia non coglie dall'analisi di formule, e suscita motivazione ed interesse".

Un approccio, dunque, di tipo empirico alla fisica con lo scopo di renderla più accessibile e attraente. Un tipo di laboratorio necessario ovunque ma soprattutto, ne è convinta la docente, in quei paesi con diffusa povertà.

"E' proprio in quei paesi con una cultura scientifica agli albori che apprendere scienza è uno strumento per affrancarsi. Nelle scuole senza risorse si richiede, più che mai, il laboratorio del sapere scientifico basato su materiali locali. Questa è la strategia della formazione insegnanti di materie scientifiche che la Federico II sta svolgendo all'Università di Gulu in Uganda".

Dunque, nuovi modi e nuove tecniche per apprendere la fisica sono possibili. E non si esclude nemmeno la sfera affettiva. "Come insegnano le neuroscienze e le migliori pratiche didattiche è cruciale l'attenzione all'intreccio tra sfera cognitiva e sfera affettiva. Il complesso fenomeno dell'apprendimento si nutre infatti della interazione s
inergica tra queste due sfere".

Come ormai tradizione, all'appuntamento di Come alla Corte non potrà mancare la Federico II Jazz Orchestra, che concluderà la serata. (a.m.)

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