La violenza 'del' e 'nel' carcere

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La violenza del e nel carcere' è il tema del convengo interdisciplinare che si terrà alla Federico II mercoledì 21 maggio alle 15 nell'aula Pessina di Giurisprudenza. Dopo i saluti istituzionali del direttore Carla Masi Doria, ne discuteranno Lucia Castellano, provveditore del PRAP della Campania, Simona Di Monte, avvocato generale presso la Corte di Appello di Napoli, Gianluca Giannini, ordinario di Filosofia morale, Clelia Iasevoli, ordinario di Diritto processuale penale, Settimio Monetini, già dirigente del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, e Marella Santangelo, ordinario di Composizione architettonica e urbana, direttore del Dipartimento di Architettura. Le conclusioni dell'incontro di studio sono affidate a Sandro Staiano, ordinario di Diritto costituzionale. Nell'occasione sarà presentato il Protocollo in materia di accertamenti medico-legali in caso di eventi traumatici occorsi ai detenuti ristretti presso gli istituti penitenziari ricadenti nel territorio di competenza dell'ASL Napoli 1 Centro.

Da una pronuncia della Corte di Cassazione (Cass. pen., sez.V, 9.11.2021, n.8973): "secondo quanto accertato sulla base delle immagini acquisite dal sistema di videosorveglianza del carcere, nonché dalle chat tra gli agenti di polizia penitenziaria e dalle dichiarazioni dei detenuti, (OMISSIS), numerosi agenti di Polizia Penitenziaria hanno esercitato una violenza cieca ai danni di detenuti che, in piccoli gruppi o singolarmente, si muovevano in esecuzione degli ordini di spostarsi, di inginocchiarsi, di mettersi con la faccia al muro; i detenuti, costretti ad attraversare il c.d. "corridoio umano" (la fila di agenti che impone ai detenuti il passaggio e nel contempo li picchia), venivano colpiti violentemente con i m., o con calci, schiaffi e pugni".

 

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