Sessant'anni fa moriva Renato Caccioppoli

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L'8 maggio 1959 moriva tragicamente Renato Caccioppoli.

Mi è sembrato doveroso ricordarne la figura, prendendo a piene mani da miei svariati interventi degli anni passati. In particolare a beneficio dei più giovani. Molti dei quali probabilmente sanno nulla o quasi di questo grande personaggio. 

Nacque nel 1904. Si laureò in matematica a 21 anni.  Diventò nel 1930 professore ordinario. Insegnò all'Università di Napoli dal 1934 fino alla morte.  Impossibile riassumere qui le sue  profonde ricerche.  Carlo Miranda diceva: ‘Se la matematica italiana riuscì a mantenere il passo ed a volte a precorrere la matematica europea, nonostante l'isolamento imposto dal fascismo, fu in gran parte per merito di Renato Caccioppoli'.

Intelligenza poliedrica, affascinò intellettuali del calibro di Benedetto Croce e André Gide.  Immensa la sua passione per la musica; per il cinema; per la letteratura e la poesia (recitava a memoria Rimbaud e Baudelaire); personalissima la sua  partecipazione agli eventi politici. Il suo gusto per lo ‘scandalo' ha alimentato un alone di leggende. Come nel caso del gallo che egli portava al guinzaglio per Toledo per irridere una norma che vietava di portare in giro i cani di piccola taglia. Come quando nel 1938 in un ristorante, per provocazione, fece suonare la Marsigliese.  Il risultato fu che la famiglia - influente a Napoli - per evitargli guai peggiori lo convinse a passare per matto. E durante il periodo trascorso in casa di cura (mi raccontò Miranda) scrisse uno dei suoi più bei lavori! (Incuriosisce la coincidenza di questo episodio con quello descritto nel film Casablanca.) Adoperava l'arma dell'ironia per colpire  gli  adulatori. Ad un ragazzo il quale gli disse dopo una sua lezione ‘Professò  mi sono innamorato  dell'analisi matematica!' pare rispondesse ‘Guagliunciè è un amore non corrisposto'. 

Molti si sono sforzati di classificare Caccioppoli. Come se fosse possibile assegnare un'appartenza definita ad una personalità tanto complessa. Fu un marxista? O più propriamente un romantico? Fu un decadente? O un intellettuale un po' snob, molto genio e molta sregolatezza? Chi potrà mai dirlo! Quello che è certo è che fu un uomo tormentato,  inquieto.

Scrisse  Lucio Lombardo Radice: ‘Renato Caccioppoli era senza dubbio un genio. La testimonianza più duratura della sua genialità resta consegnata ai suoi scritti di matematica' La testimonianza invece della sua genialità in tanti e tanti altri campi - musica, letteratura, storia, filosofia, penetrazione dell'animo umano - resta affidata ai suoi amici che gli furono compagni nelle passeggiate napoletane. Negli interminabili viaggi verso il termine della notte'. Perché anche questo era Renato Caccioppoli: un irresistibile parlatore. Un affabulatore. Un polemista accanito.  Gli piaceva essere al centro dell'attenzione. Additato dalla gente del popolo come ‘o prufessore'. Caccioppoli fu, specie nel dopoguerra, un grande protagonista della vita culturale, civile e politica napoletana.  Ad esempio in quegli anni la sua passione per il cinema impegnato divenne enorme. Celebri le sue presentazioni. Studiatamente improvvisate, le definisce Francesco Guizzi. Amava in particolare i grandi registi francesi. Duvivier, Renoir, Carné. Ma anche Chaplin, Ejzenstejn, Rossellini. A lui fece riferimento, in quel periodo,  un  gruppo di giovani che trassero dal confronto con una personalità così estrema occasione di crescita. Insomma egli fu per la città un'occasione irripetibile. E cito ancora Lombardo Radice: ‘Renato era per un verso l'uomo più cosmopolita, o meglio più europeo che io abbia conosciuto' la vita francese, la civiltà mitteleuropea, la storia e la cultura russe erano sangue del suo sangue' Eppure per un altro verso Renato Caccioppoli era napoletano. Per chi lo ha conosciuto è difficile pensare Napoli senza Caccioppoli così come non si riusciva ad immaginare Caccioppoli senza Napoli.  E mentre Ghirelli, La Capria, Patroni Griffi, Prunas, la Ortese, Francesca Spada e tanti altri di quel magico gruppo  che aveva animato la Napoli del dopoguerra andarono poi via, egli restò. Nella sua città.

Uno straordinario omaggio a Renato Caccioppoli fu reso da Mario Martone. Il quale per girare un magnifico film su Napoli   ha parlato dei suoi ultimi giorni di vita. Ed ha descritto il suo suicidio come forse veramente fu. Quello di un uomo deluso dalla politica, e negli affetti. Che si sentiva ormai irrimediabilmente solo.

Guido Trombetti

Matematico

già Rettore Università degli Studi di Napoli Federico II

da 'La Repubblica Napoli'  di mercoledì 8 maggio 2019

 

 

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