La Federico II nel consortium HyDRA

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L'Università degli Studi di Napoli Federico II è parte del consortium HyDRA che un mese fa ha ricevuto un finanziamento di 3 milioni di euro dalla Clean Hydrogen Partnership e dai suoi membri. Questo progetto pionieristico, finanziato dall'UE, mira a promuovere la conoscenza e l'implementazione dello stoccaggio sotterraneo dell'idrogeno (UHS) in tutta Europa.

L'Ateneo federiciano è beneficiario attraverso il Dipartimenti di Biologia con i professori Donato Giovannelli e Angelina Cordone, e il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Ambiente delle Risorse con i professori David Iacopini e Mariano Parente.
I ricercatori si occuperanno di produrre una mappatura tassonomica e funzionale della diversità microbica in contesti di reservoir porosi e di caratterizzare reazioni geochimiche e geomeccaniche nei mezzi porosi nell'intero spettro dei siti UHS europei.

Lanciato ufficialmente il 1° gennaio 2025, HyDRA riunisce otto istituzioni di ricerca di primo piano e un'azienda, provenienti da sei paesi: BGR, GNS Science, IDAEA-CSIC, ISO, KIT, TUC, UEDIN, UiB e UNINA. Attraverso una collaborazione sinergica, queste realtà stanno affrontando la cruciale sfida dello stoccaggio su larga scala dell'idrogeno, elemento chiave per la transizione dell'Europa verso un futuro energetico a basse emissioni di carbonio.

HyDRA si propone di sviluppare principi guida per ridurre i rischi associati allo stoccaggio sotterraneo dell'idrogeno nei mezzi porosi, accelerando l'integrazione nel sistema energetico europeo. Questo obiettivo verrà raggiunto mediante lo studio dell'attività microbica che consuma idrogeno e della sua interazione con le formazioni geologiche di stoccaggio.

Obiettivi principali di HyDRA sono la ricerca innovativa: analizzare l'attività microbica che consuma idrogeno e il suo impatto sulle formazioni geologiche, al fine di sviluppare strategie efficaci di mitigazione dei rischi; lo sviluppo metodologico: approfondire la comprensione dei processi bio-geochimici che influenzano lo stoccaggio dell'idrogeno nei mezzi porosi; la standardizzazione e regolamentazione: fornire evidenze scientifiche per supportare lo sviluppo di standard ISO e normative per lo stoccaggio sotterraneo dell'idrogeno.

Il progetto si concludera nel 2028.


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