La poesia al centro del nuovo appuntamento con Opificio - Borghesia - Accoppiamenti giudiziosi targato 2015.
L'evento è promosso dal Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Federico II e dalla Fondazione Premio Napoli.

Il terzo appuntamento è per lunedì 4 maggio 2015 alle ore 16, con ingresso libero presso l'Aula Magna Piovani del Dipartimento di Studi Umanistici in via Porta di Massa a Napoli. L'ingresso è libero.

L'appuntamento vedrà lo scrittore e saggista Valerio Magrelli e il professore Associato di Critica Letteraria e Letterature Comparate all'Universià di Siena Guido Mazzoni, coordinati da Ida Grasso, accostare i 'Fiori del Male' di Charles Baudelaire,  a 'L'Opera in versi' di Eugenio Montale.

Montale scrive poesia perché questa possa essere una sorta di strumento e/o testimonianza d'indagine della condizione esistenziale dell'uomo novecentesco per contrastare il ‘male di vivere' che il poeta italiano decanterà in Ossi di Seppia.
Si può evincere una concezione negativa della vita e della poesia la quale può solo riportare i fatti che avvengono, e non può offrire nessuna soluzione esistenziale definitiva.
La forma particolare di disagio esistenziale di cui era affetto Baudelaire è lo "spleen", che si trasforma però in creatività poetica, la quale oggettivizza stati d'animo e sensazioni in innumerevoli immagini visionarie, frutto dell'inconscio dello stesso poeta.
Lo spleen è un particolare disagio le cui ragioni non si trovano in specifici episodi, ma si spiegano nella sensibilità del poeta francese, nel suo inadeguamento al mondo in un allontanarsi dal conformismo borghese.

Accostando i due autori, si intravede, scorrendo le pagine di entrambi, la necessità e la caparbietà a perseguire e ricercare rifugio in un ‘altrove', come avrebbe detto un grande poeta del ‘900, il portoghese Fernando Pessoa.

Il Coordinamento scientifico degli eventi è a cura di Francesco de Cristofaro, Giovanni Maffei, Matteo Palumbo, Marco Viscardi. (Chiara Crispino)