Cinquantasettesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi.

Un film d'altri tempi: ‘Il terzo uomo' è un film noir del 1949 diretto da Carol Reed, vincitore del Grand Prix per il miglior film al 3º Festival di Cannes nonché Oscar come migliore fotografia nel 1950.

La pellicola sarà l'undicesimo appuntamento con Shangri-La, il cineforum dell'Università Federico II curato dal professor Luciano De Menna. Il film è in programma mercoledì 8 aprile 2015 alle 20.30 nell'Aula Magna del Centro Congressi di via Partenope.

Quest'anno la tematica del cineforum è ‘Non solo registi... ma anche grandi attori!'.

Diversi sono i motivi per cui ‘Il terzo uomo' di Carol Reed è passato alla storia. Prima di ogni cosa, la partecipazione straordinaria di Orson Welles, uno degli artisti più poliedrici del Novecento in ambito teatrale, radiofonico e cinematografico.

Scenario di questo lungometraggio un'oscura capitale austriaca. In una Vienna occupata dalle forze alleate, si respira il clima esausto, losco, ma soprattutto confuso e caotico del secondo dopoguerra.
Il protagonista, Holly Martins, è un americano, scrittore di romanzetti d'avventura, che vuole indagare sulla misteriosa morte di un suo caro amico di gioventù, Harry Lime, il personaggio chiave, su cui gira l'intera storia ma che compare solo a film inoltrato.

Gli altri personaggi sono una donna, Anna Schmidt interpretata da Alida Valli, legata a Lime, e un ufficiale inglese, il maggiore Calloway, che dipinge all'americano un quadro terribile dell'amico.
Holly presto scoprirà che nulla è come sembra e che la realtà si nasconde nelle ombre e nei sotterranei di una Vienna maestosa e decadente.

Film unico, un classico del noir degli anni '50. La sceneggiatura del film britannico è dello scrittore Graham Greene, il quale, durante la preparazione della sceneggiatura del film, scrisse un romanzo dal medesimo titolo, che venne pubblicato l'anno dopo l'uscita della pellicola, nel 1950.  (Chiara Crispino)