'Blow up' Fotografia a Napoli. Mostra a Villa Pignatelli

Napoli contribuisce tutt'ora e ha contributo nel passato alla cultura fotografica italiana.
Il Museo Pignatelli racconta questo ‘tributo' che la città di Napoli ha dato alla cultura fotografica italiana e internazionale con la mostra 'Blow up. Fotografia a Napoli 1980-1990 ', in mostra fino all'8 gennaio 2015.
La mostra, realizzata dalla Soprintendenza Speciale per il patrimonio storico, artistico, etnoantropologico e per il Polo museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta col sostegno di Incontri Internazionali d'arte, è promossa e finanziata dal Servizio architettura e arte contemporanee della Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanee del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
L'esposizione presenta circa 140 fotografie, frutto di una ricognizione sugli interventi fotografici di artisti italiani e stranieri presenti a Napoli nel corso di un decennio vitale: dal 1980 al 1990.
Il percorso illustra i rapporti della fotografia con il sistema dell'arte e della cultura e rende conto dello sviluppo di un collezionismo napoletano attento e consapevole.
All'inizio degli anni Ottanta, con il ciclo di mostre curate da Cesare De Seta grazie al sostegno della Azienda Autonoma di Soggiorno Cura e Turismo di Napoli, vennero invitati i fotografi più innovativi della scena internazionale a rappresentare la città, rileggendo i luoghi urbani quali sedi di memoria e di storia, in una ricerca fotografica che stringe un sodalizio con la storia dell'arte, l'architettura e l'urbanistica.
Dal 1981 al 1985 passano a Napoli maestri quali Gabriele Basilico, Arnaud Claas, Mario Cresci, Franco Fontana, Joan Fontcuberta, Lee Friedlander, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Claude Nori, Charles Traub che si misurano con i fotografi napoletani.
A questa scena se ne affianca un'altra che, grazie alla vitalità delle gallerie private, quali quelle di Lucio Amelio, Lia Rumma e Pasquale Trisorio, favorisce l'affermarsi dell'arte fotografica attraverso grandi artisti internazionali come Clegg & Guttmann, Andreas Gursky, Robert Mapplethorpe, Helmut Newton, Thomas Ruff, Cindy Sherman e Thomas Struth.
Una commistione tra la fotografia e la storia dell'arte, l'architettura e l'urbanistica, un percorso che elegge Napoli come città ‘altra' che non solo vive di bellezze naturali proprie , ma che fa delle relazioni culturali un processo di continua crescita ancora oggi mai decaduto. (Chiara Crispino)
Redazione
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