Scritture in transito. I lucciolati

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Il seminario Scritture in transito, aperto a tutti e guidato da Silvia Acocella, con i coordinatori dei Laboratori permanenti, dopo aver reso vacillante "l'instabile dimora" del nostro pianeta errante, si sporgerà con Alfredo Vitagliano sul vuoto cosmico e la presenza di un'energia oscura.

Appuntamento venerdì 8 maggio 2025 alle 15.30 in aula Piovani. Quasi a contrappeso, lo sguardo cercherà l'ammasso luminoso delle Pleiadi, il più visibile a occhio nudo, la Grande Fratellanza Bianca Universale per la teosofia, che Gabriele De Nardo rintraccerà nel mondo di carta come archetipo narrativo. Antonietta Iavarone ci mostrerà la loro immagine fissata al centro della guerra da Steven Shehade, un astrofotografo libanese. Sarà questa luce dentro il buio dell'orrore a guidarci verso l'umanità lucciolata, tanto più visibile quanto più il male si addensa in un'impenetrabilità opaca. Una tomba per le lucciole allenerà i nostri occhi a figure erranti di fratelli che riconosceremo come Pathosformeln.

Giovanni Carullo farà risalire il vuoto dell'universo alla primordiale contrazione dello Tzimtzum: un Dio che si ritrae, nell'atto della creazione, e che lascia, come resti nel vuoto, pianeti orfani e creature perdute da chi le aveva generate, simili ai lost boys di Barrie. Sospesi in un «vuoto strano», i personaggi pirandelliani impareranno «a vedere nel buio», mentre l'immagine della lucciola si rivelerà figura dell'esistenza umana. Appeso alla sua scala di lampionaio, Quaqueo produrrà pensieri vertiginosi, vedendo la luminaria artificiale degli uomini come un riflesso di quella celeste. Nell'intermittenza di queste luci impastate di tenebre, prenderà forma una folla di bambini perduti che, cancellati dal male della Storia, tornano, a due a due, nelle trame narrative, creando, dall'abisso illuminato della loro malinconia, una nuova fratellanza cosmica.

Per Il respiro dei giganti, Fabio Schember racconterà e canterà Antônio Carlos Jobim, intrecciando, nelle complesse armonie della sua musica, felicità e tristezza e prolungando nell'aria il bagliore notturno delle lucciole.


Redazione

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