2014 addio all'extravergine? Clima insolito e boom della mosca olearia

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Quest'anno, la produzione dell'olio di oliva è diminuita in tutta Italia: in Toscana del 50%, in Puglia è al minimo storico.

L'olivo ha un ciclo biennale: ad un'annata di carico segue normalmente una di scarico e il 2014 è un anno di scarsa fioritura. Ma il vero responsabile è la mosca olearia che ha trovato nel clima un grande alleato. Le gelate invernali decimano le pupe della mosca e facilitano la loro eliminazione nell'estate successiva. Questo non è avvenuto nell'inverno 2013 che è stato mite ed ha permesso alle pupe di sopravvivere e di arrivare in massa alla primavera.

Come se non bastasse, l'enorme quantità di pioggia caduta all'inizio della primavera e durante tutta l'estate, tra l'altro mite e senza stress termici, hanno permesso alla mosca olearia, amante del clima umido e poco caldo, di riprodursi in quantità mai viste prima. Una vera strage delle olive che neppure i larvicidi sono riusciti a limitare: la pioggia, infatti, ha spesso annullato l'azione di prodotti chimici e pesticidi e ancora peggio è andata alle coltivazioni biologiche che usano trappole rudimentali, inutili quest'anno per la mole di insetti assalitori.

Gli esperti hanno spiegato che, di norma, le mosche olearie attaccano il 10% degli ulivi, ma nel 2014, a fine giugno, la percentuale è salita addirittura al 50-60% con quattro o cinque generazioni di mosca olearia in soli due mesi. La larva della mosca è ghiotta della polpa dell'oliva e crea gallerie al suo interno; quando queste olive vengono molite producono un olio non proprio extravergine ma con un'acidità molto alta e sapore anche di rancido.
 

Adriano Mazzarella
Docente di Climatologia - Responsabile Osservatorio Meteorologico
Università di Napoli Federico II

Redazione

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