Il buongiorno si vede dal mattino! Lo dice anche uno studio federiciano

Immagine relativa al contenuto Il buongiorno si vede dal mattino! Lo dice anche uno studio federiciano

L'approccio dietetico-nutrizionale per il miglioramento del profilo di rischio cardiometabolico attraverso la modulazione della risposta glicemica ai pasti, non può essere lo stesso per tutti gli individui. L'utilizzo del monitoraggio della glicemia consente di aumentare le conoscenze sulla dinamica delle oscillazioni di glucosio dopo un pasto non solo nelle persone con diabete, ma anche in quelle a rischio di sviluppare questa patologia.

Le dottoresse Annalisa Giosuè, Marilena Vitale e Giuseppina Costabile dell'Unità di Ricerca Nutrizione, Diabete e Metabolismo dell'Università Federico II, coordinata dalla professoressa Lutgarda Bozzetto, in collaborazione con la Chalmers University of Technology di Gothenburg (SE) e della Purdue University negli USA, hanno utilizzato con un approccio innovativo il monitoraggio della glicemia in continuo per valutare in 160 persone a rischio di diabete – reclutate in Italia, Svezia e USA – la dinamica della risposta glicemica ad una colazione non standardizzata, consumata nel contesto delle proprie abitudini di vita.

Lo studio, pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition, una delle più prestigiose riviste scientifiche in ambito nutrizionale, ha dimostrato che gli individui che avevano una risposta glicemica caratterizzata da una più marcata risalita e una più rapida discesa, avevano una minor capacità di secernere insulina ed una glicemia mediamente più alta nel corso delle 24 ore. Invece, i partecipanti con una risposta glicemica alla colazione più smussata ma anche più prolungata nel tempo, avevano una buona secrezione di insulina ma una maggior resistenza alla sua azione, con oscillazioni della glicemia più marcate nel corso della giornata.

Questi dati aprono importanti prospettive per la nutrizione di precisione, suggerendo che per migliorare il profilo giornaliero della glicemia non occorre ridurre globalmente l'apporto di carboidrati nella dieta, ma che, in presenza di una risposta glicemica ad un pasto abituale rapida e pronunciata, è opportuno limitare gli alimenti raffinati in grado di indurre un più spiccato picco glicemico (pane, riso, patate, polenta, dolci), sostituendoli con alimenti a basso indice glicemico (pasta, legumi, riso parboiled, frutta e verdura). Se invece la risposta glicemica è smussata ma prolungata, gli alimenti raffinati ad alto potere iperglicemizzante vanno prevalentemente sostituiti con prodotti a base di cereali integrali ed ortaggi – accompagnati da un consumo regolare ma moderato di olio extravergine di oliva, yogurt, caffè e tè –, al fine di ottimizzare la potenziale attività benefica dei batteri intestinali in relazione alla modulazione della glicemia nella fase tardiva della risposta al pasto. Le nuove tecnologie, dunque offrono nuove opportunità di personalizzazione della terapia dietetico-nutrizionale delle malattie metaboliche sempre più diffuse, attraverso analisi semplici di dati facilmente reperibili.


Redazione

c/o COINOR: redazionenews@unina.it |redazionesocial@unina.it

F2 Magazine – Università degli Studi di Napoli Federico II testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli. Aut. n. 41 del 5/11/2019