Cittadino di tutti i luoghi, contemporaneo di tutte l'età

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E' stato recentemente pubblicato il volume Cittadino di tutti i luoghi, contemporaneo di tutte l'età: l'universalità del pensiero di Gaetano Filangieri, a cura di Amedeo Arena, ordinario di diritto dell'Unione europea presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Ateneo federiciano. Tale opera, pubblicata da Editoriale Scientifica nell'ambito della collana di tale Dipartimento, è stata realizzata grazie al contributo dell'Ateneo nel contesto di una ricerca congiunta con la Vrije Universiteit Brussels.

Il volume si apre con i contributi introduttivi di Mariangela Zappia, Ambasciatrice d'Italia presso gli Stati Uniti, Riccardo Imperiali di Francavilla, rappresentante della famiglia Filangieri presso l'omonimo Museo Civico, Antonio Giordano, membro del Board della National Italian American Foundation e fondatore della Sbarro Health Research Organization di Filadelfia, Benedetto Migliaccio, presidente dell'Accademia Filangieri di Partenope, e Stefaan van der Jeught, professore di diritto dell'Unione europea presso la Vrije Universiteit Brussel e Press Officer presso la Corte di giustizia dell'Unione europea.

Il volume si articola quindi in due parti. La prima, denominata Cittadino di tutti i luoghi, raccoglie dei saggi che esaminano la rilevanza che il pensiero filangieriano ha assunto, già alla fine del Settecento, in vari contesti geografici e culturali: da Napoli a Milano, dalla Francia alla Prussia, dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti. 

Il capitolo di Vincenzo Ferrone, ordinario di storia moderna presso l'Università di Torino, apre la prima parte del volume soffermandosi sul legame tra costituzionalismo e diritti umani nel Tardo Illuminismo. Il saggio critica la storiografia anglosassone che considera i diritti umani una creazione postmoderna e sottolinea il ruolo dell'Illuminismo nell'affermazione di tali diritti. Franca Pirolo, ricercatrice in storia economica presso l'Università di Palermo, analizza le proposte di riforma di Filangieri e Bernardo Tanucci per il Regno di Napoli, mettendo in evidenza la sfida al feudalesimo sottesa a tali proposte. Nel proprio contributo, Valeria Ferrari, associata in storia delle istituzioni politiche presso l'Università La Sapienza di Roma, esamina il ruolo dei corpi intermedi nella Napoli del Settecento, soffermandosi sulla "rivoluzione costituzionale filangieriana" volta all'abolizione dei privilegi feudali.

Da Napoli la trattazione si sposta a Milano: Francesco Berti e Dario Ippolito, rispettivamente ordinario di storia delle dottrine politiche presso l'Università di Padova e ordinario di filosofia del diritto presso l'Università Roma Tre, confrontano le idee di Filangieri con quelle di Cesare Beccaria, mostrando come il primo abbia ampliato le intuizioni del secondo, includendo nella sua analisi anche la giustizia civile e l'organizzazione dello Stato. Il contributo di Antonio Trampus, ordinario di storia moderna presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, si sofferma sull'influenza di Filangieri sulla codificazione napoleonica e sulla filosofia politica del Consolato e del Primo Impero. Francesco Mariani, Adjunct Professor di filosofia presso la Loyola University di Chicago, esplora la tensione tra pacifismo e pragmatismo nel pensiero di Filangieri e di Immanuel Kant, analizzando le loro proposte relative al tema degli eserciti permanenti. Fabrizio Simon, associato di storia del pensiero economico presso l'Università di Palermo, analizza le diverse concezioni di "società giusta" proposte da Filangieri e Adam Smith, evidenziandone le fondamentali differenze su individuo e ordine sociale. Alessandro Maurini, assegnista di ricerca presso l'Università di Torino, conclude questa sezione indagando l'influenza di Filangieri su Benjamin Franklin, mettendo in luce il contributo del filosofo napoletano al dibattito sui diritti civili e sulla schiavitù negli Stati Uniti d'America di fine Settecento.

La seconda parte del volume, intitolata Contemporaneo di tutte l'età, si concentra sulla valenza delle riflessioni di Filangieri in diverse epoche storiche, dall'Ottocento ai giorni nostri. 

Il contributo di Valeria Marzocco, ordinaria di filosofia del diritto presso l'Università Federico II, apre questa parte analizzando il legame tra il pensiero di Filangieri e il costituzionalismo, evidenziando come le sue riflessioni abbiano contribuito all'affermazione di una concezione moderna della limitazione del potere e della centralità della legge. Il capitolo di Raffaele Sabato, giudice presso la Corte europea dei diritti dell'uomo, si sofferma sulle Riflessioni politiche su l'ultima legge del sovrano, sottolineando l'importanza dell'obbligo di motivazione nelle sentenze introdotto nel Regno di Napoli nel 1774 e la consacrazione di tale principio nella Costituzione italiana e nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Il saggio di Francesco De Santis di Nicola, associato di diritto processuale civile presso l'Università Federico II , esplora il rapporto tra il giudice e la legge, soffermandosi sul bilanciamento operato da Filangieri tra la soggezione del giudice alla legge e l'indipendenza della magistratura. Gian Marco Antonelli, notaio e componente della Commissione studi pubblicistici del Consiglio nazionale del notariato, riflette sulla perdurante rilevanza delle idee filangieriane nell'applicazione della normativa europea in materia di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, evidenziando il valore della certezza del diritto per evitare arbitrii.

Michela Toisi, professoressa di diritto processuale costituzionale presso l'Ateneo federiciano, analizza La Scienza della legislazione, individuando i punti di contatto tra la concezione filangieriana del primato della costituzione ed il sindacato di costituzionalità sviluppatosi nel Novecento. Il saggio di Mario Riberi, associato di storia del diritto medievale e moderno presso l'Università di Torino, opera una ricognizione dei riferimenti a La Scienza della legislazione nei dibattiti parlamentari italiani, dal Risorgimento alla Seconda Repubblica, mettendo in luce l'impatto dell'opera filangieriana su temi quali la riforma della giustizia ed il decentramento amministrativo. Il contributo di Angela Iacovino, aggregata di istituzioni di diritto pubblico presso l'Università di Salerno, si concentra sul concetto di felicità in Filangieri, legandolo ai diritti fondamentali e al riconoscimento del diritto alla felicità nelle costituzioni di vari Paesi. Alessandro Rosanò, ricercatore tenure track di diritto dell'Unione europea presso l'Università di Parma, esamina i paralleli tra la concezione filangieriana dei diritti fondamentali ed il riconoscimento degli stessi nell'ambito del processo di integrazione europea, culminato nei Trattati di Maastricht, Amsterdam e Lisbona.

L'epilogo, a firma del curatore del volume, evidenzia l'universalità del pensiero di Filangieri in senso sia geografico che diacronico soffermandosi sul suo celebre carteggio con Benjamin Franklin. Tale saggio mostra come i due illuministi, pur non essendosi mai incontranti, condividessero valori e ideali che hanno svolto un ruolo centrale sia nella costituzione della federazione americana sia, oltre un secolo e mezzo dopo, nell'ambito del processo d'integrazione europea avviato con la Dichiarazione Schuman. Tale contributo, presente anche in lingua inglese, è corredato da un'appendice recante le nove lettere della corrispondenza Filangieri-Franklin, più due lettere spurie, trascritte dal curatore dai documenti originali conservati presso l'American Philosophical Society, la Historical Society of Pennsylvania e il Museo Civico Filangieri.

Il volume, fuori commercio, è disponibile gratuitamente in formato open access: https://bit.ly/VolumeFilangieri. Ha ricevuto diversi endorsement a livello internazionale, tra cui quelli di Ellen R. Cohn, Senior Research Scholar presso il Dipartimento di storia dell'Università di Yale ed Editor-in-Chief dei Papers of Benjamin Franklin, e di David R. Brigham, Ph.D., Librarian e CEO della Historical Society of Pennsylvania.


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