Rinascimenti Mediterranei. La caduta di Costantinopoli (1453)

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Dal 20 al 22 novembre 2024, nell'Aula Pontano dell'Accademia Pontaniana - Società Nazionale di Scienze, Lettere ed Arti, si terrà il Convegno Internazionale Rinascimenti Mediterranei. La caduta di Costantinopoli (1453), Alfonso il Magnanimo e il sogno dell'Umanesimo, organizzato dall'Università Federico II assieme ad altre Università e istituzioni europee, con il coordinamento del Centro interuniversitario internazionale CESURA - Centro Europeo di Studi su Umanesimo e Rinascimento Aragonese.

"È il 29 maggio 1453: Costantinopoli, capitale del millenario impero romano d'Oriente, cade sotto l'attacco dell'esercito ottomano di Maometto II. La portata geopolitica dell'evento scuote il mondo. Da quel momento" – dichiarano gli organizzatori – "si susseguono le invocazioni di soccorso ai principali sovrani d'Europa, e in particolare all'imperatore Federico III d'Asburgo e al re d'Aragona, Alfonso il Magnanimo. I papi non restarono a guardare. Niccolò V indisse una crociata per unire l'Europa, e Callisto III la confermò, rivolgendo un appello ad Alfonso d'Aragona, che il 26 agosto 1455 proclamò la sua intenzione di intraprendere una spedizione contro i Turchi. L'annuncio non ebbe seguito militare, ma – in un quadro di confronti tra civiltà e tradizioni – produsse l'effetto di infiammare gli animi e rinnovare le spinte di rinascita della cultura classica greco-latina. Molti umanisti si rivolsero ad Alfonso, considerato come il sovrano sapiente e cristiano, erede dei valori della civiltà classica e autentico successore degli antichi imperatori romani. Nell'aprile 1456, Enea Silvio Piccolomini (futuro papa Pio II) esortò Alfonso a mantenere i suoi impegni, sottolineando l'importanza dell'Oriente per la fede cristiana ed evidenziando il sogno umanistico di unire cultura e religione per difendere la civiltà dell'Occidente. In questa prospettiva, il convegno intende riesaminare i concetti di Occidente e Oriente, imperniati non tanto su contrapposizioni geografiche o religiose, quanto, piuttosto, culturali. Il conflitto tra civiltà non si consuma solo nello scontro militare con l'impero Ottomano, ma anche all'interno della stessa Europa, sul piano dei valori culturali, che nell'Italia umanistica trovano nella classicità un riferimento ineludibile. Questo scenario porta a una ridefinizione dell'area mediterranea, con nuove rotte commerciali e culturali che favoriscono la diffusione di modelli etico-politici letterari e artistici antecedenti alla scoperta dei mondi transatlantici".

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