È Domenico Calcaterra il nuovo Direttore del CRISP per la Earth Critical Zone
È Domenico Calcaterra, professore di Geologia applicata, il nuovo Direttore del CRISP, Centro di ricerca Interdipartimentale sulla "Earth Critical Zone" per il supporto alla gestione del paesaggio e dell'agroambiente della Federico II. È stato eletto alla guida del Centro per il triennio 2025-2027. Già Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e delle Risorse dell'Università di Napoli Federico II e Presidenza dell'AIGA - Associazione Italiana di Geologia Applicata e Ambientale, il professore Calcaterra dirigerà l'eccellenza federiciana per la "Earth Critical Zone" al servizio della sostenibilità.
Il Centro Interdipartimentale CRISP dell'Università di Napoli Federico II si distingue, infatti, come polo di ricerca d'avanguardia dedicato allo studio della "Earth Critical Zone", l'interfaccia vitale in cui roccia, suolo, acqua, atmosfera e biosfera interagiscono. Il CRISP non solo indaga i complessi processi che governano questa zona, come i cicli biogeochimici, l'erosione e la contaminazione, ma ne analizza anche la distribuzione geografica, traducendo le proprie conoscenze in strumenti operativi per la gestione sostenibile degli ecosistemi terrestri.
Cuore dell'attività del CRISP è lo sviluppo di un'innovativa Geospatial CyberInfrastructure, una piattaforma geoinformatica che integra banche dati, modelli (reti di digital twins) e sistemi web geospaziali, accessibili a tutti, per supportare le decisioni in ambito ambientale e agrario (S_DSS). Tra gli strumenti operativi specifici (D-DSS tools) figurano quelli per la gestione sostenibile degli ecosistemi agrari e forestali, il contrasto al consumo di suolo, l'analisi del degrado dei territori (SDG 15.3, frane), la valutazione dell'impatto del cambio climatico e la promozione della consapevolezza ambientale.
La forza del CRISP risiede nella sua marcata transdisciplinarità, che vede la sinergia di quattro dipartimenti federiciani, DIA, DISTAR, DIARC, DISU, e del CNR. Tale approccio ha permesso al Centro di ottenere importanti riconoscimenti internazionali, tra cui la "success story" per la Commissione Europea e il "Global Winner" della Falling Wall Foundation. Il CRISP si finanzia attraverso progetti di ricerca regionali, nazionali ed europei, con circa l'80% delle risorse provenienti dai programmi EU Horizon e PRIMA.
Oltre all'attività di ricerca, il CRISP svolge un'intensa attività di divulgazione scientifica, collaborando alla costituzione del Museo del Suolo di Pertosa, il Museo del Parco Nazionale del Vesuvio e contribuendo (attività in corso) al Museo Aufidenate ed al Museo delle Scienze Agrarie della Federico II. Con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza del suolo e della "Earth Critical Zone" e sulla necessità di garantirne la salvaguardia per le generazioni future.
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