Past climate change effects on human evolution
'Past climate change effects on human evolution' è il recente studio pubblicato sulla prestigiosa Nature Reviews Earth & Environment, coordinato dal professore Axel Timmermann del IBS Center for Climate Physics di Pusan (Corea del Sud) e dal professore Pasquale Raia del Dipartimento federiciano di Scienze della Terra, dell'Ambiente e delle Risorse (DiSTAR), che analizza la profonda influenza dei cambiamenti climatici e della vegetazione sull'evoluzione degli ominidi, durante il Pleistocene in Eurasia e Africa.
Lo studio evidenzia come le fluttuazioni climatiche del Pleistocene, caratterizzato dall'alternanza di periodi glaciali e interglaciali, abbia alterato drasticamente gli ecosistemi e i biomi occupati da Homo. Le specie di ominidi hanno reagito al cambiamento climatico attraverso l'adattamento e migrando. Tuttavia, mentre le prime specie di Homo hanno affrontato le condizioni mutevoli principalmente attraverso la migrazione verso habitat favorevoli, le specie più recenti, come l'uomo di Neanderthal e naturalmente Homo sapiens hanno sviluppato tecniche e strumenti innovativi e padroneggiato l'uso del fuoco, cosa che ha permesso loro di espandere la loro nicchia ecologica, includendo nuove risorse di sostentamento e colonizzando ambienti sempre più estremi. Lo studio fornisce nuove tecniche statistiche per studiare l'adattamento culturale, la diffusione delle innovazioni tecnologiche (come l'utilizzo del fuoco e degli utensili o la produzione dei vestiti per difendersi dal freddo), dimostrando che questi hanno svolto un ruolo cruciale nella sopravvivenza umana e nell'adattamento ad ambienti difficili.
"Non volevamo solo rivedere la vastissima letteratura sul ruolo del clima nella nostra evoluzione" commenta il professor Raia, che continua "volevamo fornire tecniche e strumenti statistici nuovi che i colleghi potranno utilizzare. Queste tecniche permetteranno di comprendere meglio le dinamiche demografiche, e le migrazioni, e includendo i dati paleogenetici, anche come e quando il DNA degli altri ominidi ha contribuito ai nostri adattamenti".
Lo studio evidenzia il ruolo centrale del cambiamento climatico nel plasmare l'evoluzione umana. Comprendendo l'interazione tra clima, ambiente e adattamento umano, i ricercatori possono acquisire preziose conoscenze sui fattori che hanno determinato il successo e la diversità della nostra specie.
"Sono particolarmente contento di questo articolo" chiosa Pasquale Raia, "perché è il prodotto di anni di innovazione e ricerca resi possibili dalla nostra collaborazione col gruppo di Axel Timmermann e dai giovani del mio gruppo di ricerca, come il dottore Alessandro Mondanaro dell'Università di Firenze, coautore dello studio. Questa collaborazione continua a produrre nuovi entusiasmanti risultati che speriamo di diffondere presto presso la comunità degli scienziati e non".
DOI:10.1038/s43017024005844, https://www.nature.com/articles/s43017-024-00584-4
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