Una giovane Terra con un emisfero di lava

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Due gli astrofisici italiani, Giovanni Covone e Christian Magliano dell'Università Federico II, nel gruppo di ricercatori coordinato dall'astrofisica Melinda Soares-Furtado che ha scoperto il più vicino pianeta terrestre intorno ad una stella molto giovane e simile al Sole, HD 63433 ed il cui studio potrà aiutare a gettare luci sulle prime misteriosi fasi di vita dei pianeti simili alla Terra.

Come apparivano la Terra e il Sistema Solare nel primo miliardo di anni della loro storia? Così come i primi anni di vita di un essere umano sono fondamentali per la sua crescita, le prime centinaia di milioni di anni di un pianeta sono critici per la sua evoluzione. In questa fase i pianeti si contraggono mentre si raffreddano, possono perdere la propria atmosfera e possono sperimentare collisioni con altri pianeti. 

Il pianeta appena scoperto (dal nome HD 63433 d) fa parte di un sistema planetario che contiene altri due pianeti ed è un sistema che suscita grande interesse perché si è formato "appena" 400 milioni di anni fa. Al confronto, il nostro Sole è dieci volte più vecchio. Ad oggi, HD 63433 d è il più piccolo esopianeta noto con un'età inferiore a mezzo miliardo di anni e il più vicino alla Terra. Inoltre è distante solo 65 anni luce, quindi è abbastanza vicino da permettere ulteriori studi con i telescopi spaziali Hubble e James Webb. La stella madre è infatti molto brillante, tale da essere osservabile anche con un modesto binocolo nella direzione della costellazione dell'Orsa Maggiore.

Il nuovo pianeta è un pianeta di dimensioni simili alla Terra (appena il dieci per cento in più del raggio terrestre), che orbita vicinissimo alla sua stella, in solo 4.2 giorni. È venti volte più vicino alla sua stella della Terra rispetto al Sole. Per questo motivo la superficie del pianeta è probabilmente molto diversa da quella dalla terra, inospitale alla vita così come la si conosce.

Data la sua vicinanza alla stella, il pianeta rivolge probabilmente sempre la stessa faccia alla stella, come fa la Luna con la Terra. Quindi uno dei due emisferi è sempre rivolto verso la stella, con una temperatura media superiore ai 1200 gradi centigradi ed è probabilmente ricoperto da un oceano di lava. L'emisfero oscuro è probabilmente molto più freddo, dato che secondo gli autori il pianeta non ha più un'atmosfera che redistribuisce il calore (a causa dei forti venti stellari della vicina stella madre).  Le future osservazioni con i telescopi spaziali Hubble e James Webb potranno contribuire a determinare la temperatura in entrambi gli emisferi, in modo da poter caratterizzare meglio l'efficienza della ridistribuzione del calore.

La stella HD 63433 fa parte di un gruppo di stelle (noto come "associazione dell'Orsa Maggiore") che si sono formate insieme e condividono un movimento comune attraverso la Galassia. Questo gruppo di stelle si è formato circa 400 milioni di anni fa. È proprio l'appartenenza a questo gruppo di stelle "coetanee" che ha permesso di determinare con precisione l'età del nuovo sistema planetario.

Gli altri due pianeti nel sistema planetario si muovono su orbite più ampie e sono entrambi più di due volte le dimensioni della Terra, appartenenti alla classe detta "mini Nettuno", di cui non esistono analoghi nel nostro sistema solare. Tutti e tre i pianeti sono stati scoperti con la tecnica dei transiti fotometrici grazie alle osservazioni con il telescopio TESS. TESS è in grado di scoprire pianeti extrasolari attraverso le piccole diminuzioni di luminosità della stella madre causate dai pianeti quando le passano davanti, dal nostro punto di vista. Queste osservazioni hanno permesso di determinare le orbite e i raggi dei pianeti, ma ancora molte domande sono senza risposta. 

Il nuovo sistema planetario è molto interessante perché offre l'opportunità di comprendere meglio i meccanismi evolutivi dei pianeti all'inizio della loro storia, nel primo miliardo di anni dopo la formazione.

Lo studio rientra nel più generale lavoro della collaborazione THYME (TESS Hunt for Young and Maturing Exoplanets) che ha proprio l'obiettivo di cercare pianeti in stelle appartenenti a giovani gruppi di stelle.

 

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