Gli spazi della formazione e dell'abitare per il progetto dell'esistente-Bagnoli

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Nell'ambito del Corso di Laurea Magistrale Architettura Progettazione Architettonica (MAPA/ACTA) del DiARC dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, il Laboratorio di Composizione Architettonica ed Urbana presenta i progetti degli studenti sull'area della "buffer zone" dell'ex Italsider di Bagnoli.

L'evento si terrà il 9 giugno 2023 alle 10 presso il Circolo Ilva, e sarà introdotto dai docenti Giovanni Multari e Francesca Nocca.

Parteciperanno alla discussione pubblica Osvaldo Cammarota, operatore di coesione e sviluppo territoriale, Giovanni Capasso, presidente del Circolo Ilva, Daniela Mello, architetto di Invitalia, Gugliemo Santoro, Past-President del Circolo Ilva e Francesco Rossini, docente di Progettazione della Scuola di Architettura dell'Università Cinese di Hong Kong. Saranno presenti al confronto Cinzia Didonna, architetto Phd e i dottorandi Kornel Tomasz Lewicki e Bianca Maria Rodriguez.

Il tema degli spazi per la formazione svolge oggi un ruolo decisivo nella rigenerazione dell'esistente e nelle relazioni con lo spazio aperto. Nelle sue diverse declinazioni, contribuisce a interpretare e dare forma a luoghi e paesaggi i cui valori mettono in opera possibili processi di trasformazione, al fine di investigare, attraverso il Progetto Urbano e con il supporto della disciplina dell'Estimo, strategie adeguate, capaci di dare senso al sistema di relazioni nello spazio consolidato delle nostre città.

La ricerca degli studenti punta alla definizione di uno spazio per la formazione dedicato anche all'abitare, condiviso e aperto. Il confronto con l'esistente diventa uno strumento di indagine per il progetto, che si muove tra la dimensione collettiva e quella pedagogica, per ragionare sia su un programma di accoglienza e nuova organizzazione, sia sull'innovazione dello spazio pubblico nella relazione tra gli spazi comuni e lo spazio aperto della città. L'area dell'ex Italsider di Bagnoli è, in questo senso, uno straordinario caso studio, che offre la possibilità di una interpretazione della dimensione collettiva degli spazi della formazione, capace di stabilire un dialogo con i valori culturali del luogo, e consapevole dell'ambiente costruito, dei tempi e degli effetti della trasformazione.

I progetti presentati misurano il senso e l'adeguatezza di un processo atto a definire nuove risposte alle criticità di questi spazi, strutture pubbliche di fondamentale importanza nel tempo presente e luoghi di una necessaria responsabilità sociale: a transitional project for what is not more but not yet.

Il laboratorio è frequentato dagli studenti Francesca Bagnoli, Letizia Di Marzo, Marco D'Onofrio, Maria Fiorillo, Chiara Improta, Giovanna Lella, Alena Marnosova, Antonio Musto, Pietro Perrino, Giulia Sannino, Daniele Scognamiglio, Alessandra Sepe, Malina Timsa, Maria Pia Tontaro, Francesco Urso, Michela Villa e Jessica Villacci, con la partecipazione dei tesisti Nicola Di Cicco, Anna Grompone, Carmen De Nunzio, Mattia Errico, Giovanni Gagliardi, Alessio Cherillo, Cristiana Prezioso e con il supporto degli architetti Chiara Assante, Martina Bosone, Francesco Iuliano, Margherita Maurea, Manuel Orabona e Lorenzo Renzullo.

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