Premio Minerva alla federiciana Santa Parrello
A Santa Parrello, docente di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Ateneo federiciano - è stato conferito il Premio "Minerva Anna Maria Mammoliti", assegnato ogni anno a "Donne che operano nei campi del Sapere e che, simbolicamente, rappresentano esemplari modelli femminili per le loro capacità professionali e per i valori positivi di cui sono portatrici". Il Premio - sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati - le è stato attribuito per l'"impegno sociale" legato alla sua attività di terza missione: la professoressa, infatti, è impegnata dal 2010 nella progettazione e realizzazione di interventi di contrasto alla dispersione scolastica ed alla marginalità sociale nelle periferie, al fianco dell'Associazione onlus Maestri di Strada. Santa Parrello ha commentato: "Sebbene il mio impegno sociale sia quotidianamente ricompensato dalle storie di ragazze e ragazzi che tornano a credere in sé e dalla passione di tante educatrici e tanti educatori che resistono allo scoraggiamento, questo inatteso Premio ha comunque per me un grande valore: non solo perché è 'prestigioso', ma perché può testimoniare ai nostri giovani che ogni piccolo contributo, spesso silenzioso, alla costruzione di una società più giusta merita di essere premiato".
Il Premio Minerva fu ideato nel 1983 da Anna Maria Mammoliti, sociologa, giornalista ed editrice attivista per i diritti e le pari opportunità delle donne. Le sue numerose iniziative civili e culturali si ispiravano al principio che "le donne che ‘ce l'hanno fatta' possono fare da esempio e tendere la mano per sollevare le meno fortunate". Ogni anno una giuria di personalità varie del mondo della Sapienza, delle Arti e dei Mestieri sceglie donne da premiare per l'imprenditoria, la dirigenza, la scienza, la politica, l'impegno sociale, il cinema, la letteratura, le professioni e attribuisce un unico premio a una personalità maschile.
In questa XXXII edizione sono state premiate: Paola Inverardi nella sezione "Women for Stem" (Science, technology, engineering and mathematics), Serena Dandini (Giornalismo), Federica Galloni (Innovazione), Ornella Guglielmino (Dirigenza), Maria Clara Mussa (Giornalismo di guerra), Clara Nervi (Sanità), Santa Parrello (Impegno sociale), Lisa Romano (Cultura), Sara Romano (Sostenibilità ambientale), Antonella Maria Sciarrone Alibrandi (Economia), Serra Yilmaz e Luisa Ranieri (Arti), e per la sezione "Donne nel Mondo" l'iraniana Elaheh Tavakoliyan. Il premio dedicato a un uomo è andato a Eugenio Raimondo (Medicina).
Tra le centinaia di premiate nelle precedenti edizioni: Simone Veil, prima donna presidente del Parlamento Europeo, Nilde Iotti, prima donna presidente del Parlamento italiano, l'astrofisica Margherita Hack, il Ministro della Famiglia del Marocco Nouzha Skalli, la regista Liliana Cavani, l'atleta Sara Simeoni, le scrittrici Camilla Cederna ed Elsa Morante, l'attrice Monica Vitti, il magistrato poi presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro, la parlamentare irachena Safia Al Souhail, la blogger tunisina Lina Ben Mhenni, la poetessa yemenita ed attivista per i diritti umani Arwa Othman, il Direttore generale dell'UNESCO Irina Bokova, la parlamentare afghana Fawzia Koofi, l'attivista tunisina per i diritti umani Khadija Cherif, la Vice Presidente iraniana Mahoumeh Ebtekar, l'ambientalista indiana Vandana Shiva, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Per il premio all'uomo, fra gli altri, Umberto Veronesi fu premiato nel 1983, Sandro Pertini nel 1985.
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