International Roman Law Moot court Competition

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Si è svolta tra il lungomare, al Centro Congressi di Ateneo, la villa di Vedio Pollione nel parco del Pausilypon dove si sono svolte la piccola Finale e la gran Finale, e i campi Flegrei, la XVI edizione della International Roman Law Moot court Competition,organizzata dai docenti federiciani Carla  Masi Doria e Cosimo Cascione.

Nei Paesi anglosassoni è molto diffuso il cosiddetto mooting, far esercitare gli studenti su un caso fittizio, farli lavorare sulla possibile soluzione di una questione della prassi, ma anche sull'argomentazione. Questa tradizione didattica può avere grande efficacia, perché, fin dai primi anni di studio, fa vedere e provare la pratica, che sarà l'ambito nel quale il giurista (avvocato, giudice) attiverà le proprie conoscenze e competenze per risolvere questioni reali.

I giovani che con le loro memorie hanno affrontato questioni di diritto romano nelle vesti di avvocati, si tratta di studenti selezionati tra i migliori delle otto università partecipanti (University of Oxford, University of Cambridge, Università degli Studi di Napoli Federico II, Universität Wien, Eberhard Karls Universität Tübingen, Université de Liège, Universität Trier, National and Kapodistrian University of Athens).

Quest'anno la Palma Victoriae è stata assegnata alla squadra di Atene, seguita da Cambridge, terzo e quarto posto a Trier e Tübingen. Il successo dei quattro giovani della Federico II, Teofilo Abbate, Luca Palumbo, Luca Scotto di Santolo, Marko Tassini, che hanno sfiorato le semifinali, è stato moltiplicato dalla splendida ospitalità mostrata ai colleghi stranieri, che hanno potuto beneficiare intellettualmente dello strenuo confronto su un intricato caso di responsabilità, contrattuale ed extracontrattuale, ma anche godere delle splendide vedute sul Golfo, dalla ex sede di Economia a via Partenope, dall'incredibile sito archeologico ove si trova la villa di Vedio Pollione (le finali si sono svolte nell'antico teatro), da Pozzuoli, fino alle nascoste bellezze dell'Averno e del Fusaro. Un mix di diritto antico, di arte e archeologia che ha entusiasmato non solo i giovani avvocati, ma anche i giudici (colleghi delle Università partecipanti) che pur essendo già stati ospiti della nostra Università, hanno potuto conoscere luoghi e bellezze nascoste, meno conosciute, perché il nostro territorio e la nostra città presenta una tale quantità di tesori che le permette di essere sempre sorprendentemente nuova.

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