L'Ateneo in lutto. È scomparso il filosofo morale Giuseppe Cantillo

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È venuto a mancare, all'età di 83 anni, Giuseppe Cantillo, professore emerito dell'Ateneo federiciano presso il quale ha insegnato per 30 anni.

Laureatosi in Filosofia, sotto la guida di Aldo Masullo, nel 1982 è chiamato come professore ordinario di Filosofia Teoretica, che insegnerà fino al 1995. Con il pensionamento di Aldo Masullo, Cantillo prende la cattedra di Filosofia morale che terrà fino al 2010. Alla Federico II è stato Direttore del Dipartimento di Filosofia "A. Aliotta"; Presidente del Polo delle Scienze Umane e Sociali; Direttore del Centro di Ateneo Scuola di Alta Formazione nelle Scienze Umane e Sociali Federico II (CASAF); ha coordinato il Dottorato di Ricerca in Filosofia e scienze umane e il Dottorato di Ricerca in Etica e Storia della Filosofia promossi dall'Istituto Italiano di Scienze Umane (SUM) in collaborazione con il CASAF.

Giuseppe Cantillo è stato un intellettuale di rilievo nazionale e internazionale: Presidente della Consulta universitaria nazionale per gli Studi filosofici; nel 2010 ha fondato la Società Italiana di Filosofia Morale, di cui è stato Presidente; è stato Presidente anche della Fondazione "Filiberto Menna. Centro Studi d'Arte contemporanea" di Salerno e della Società Italiana Karl Jaspers; socio nazionale residente dell'Accademia di Scienze Morali e Politiche della Società di Scienze, Lettere ed Arti in Napoli e dell'Accademia Pontaniana.

Nel 2000 gli è stato conferito il premio "Dorso" (XXII ed., 2000) per la sezione Cultura. Nel 2007 è stato nominato Commendatore al merito della Repubblica. Ha partecipato a numerosissimi Convegni nazionali e internazionali con relazioni e comunicazioni.

Autore di una vastissima produzione scientifica, i suoi studi si sono rivolti in particolare al pensiero di Hegel, di cui è stato anche traduttore, alle problematiche del Historismus e in particolare all'analisi del pensiero di Ernst Troeltsch, alla riflessione sui modi e le forme dell'esistenza storica nella filosofia tedesca e italiana. Fondamentali, infine, per numerose generazioni di studiosi le sue ricerche sulla filosofia dell'esistenza e in particolare su Karl Jaspers.

Colleghi, allievi e studenti che hanno avuto la fortuna di incontrare Giuseppe Cantillo conserveranno sempre vivido il ricordo della sua profonda umanità, del suo impegno civico e politico e della sua ammirevole equanimità. Intorno al suo magistero si è raccolta negli anni una ampia comunità di studiosi; una comunità costruita– come lui amava ripetere nelle sue lezioni hegeliane – a partire dall'idea di un "Io che è NoiNoi che è Io".

La comunità accademica si raccoglie commossa e riconoscente intorno alla famiglia, ai colleghi e agli allievi.

 


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