Quale impatto ha avuto il COVID-19 sul nostro linguaggio?

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Le associazioni pandemiche appena apprese creerebbero legami semantici più forti nella nostra memoria rispetto ai legami preesistenti, è quanto si evince da uno studio sull'uso eccessivo di nuovi significati metaforici utilizzato in ambito pandemico condotto dal team di ricerca del Dipartimento di Studi Umanistici federiciano, coordinato dalla professoressa Paola Marangolo e da ricercatori dell'IRCCS Santa Lucia Foundation, pubblicato sulla rivista ournal of Environmental Research and Public Health.

La pandemia da COVID-19 ha portato a gravi conseguenze per la salute mentale delle persone influenzando anche l'uso del linguaggio, trasformando il significato delle parole. L'uso eccessivo di nuovi significati metaforici ha ricevuto particolare attenzione dai media. Lo studio ha voluto indagare se queste metafore avessero determinato la formazione di nuovi legami semantici tra le parole. Ad un campione di 120 studenti universitari è stato chiesto di decidere se una parola fosse o meno correlata a uno stimolo presentato precedentemente. Le risposte per coppie di parole pandemiche nelle quali la parola si riferiva al significato metaforico appena acquisito dello stimolo precedente (es. "trincea"- "ospedale"), sono state confrontate alle risposte per coppie di parole i cui legami semantici erano consolidati in memoria (es. "trincea"- "soldato") e a coppie neutre senza alcun legame semantico ("trincea"- "risposta"). I risultati hanno rivelato una maggiore accuratezza e tempi di risposta più rapidi per le coppie pandemiche rispetto alle coppie semantiche. I tempi di risposta erano inoltre più rapidi per le coppie semantiche rispetto a quelle neutre. Questi risultati suggeriscono che le associazioni pandemiche appena apprese hanno creato legami semantici più forti nella nostra memoria rispetto ai legami preesistenti.

Da un lato, per la prima volta, sottolinea come la presentazione ripetuta di parole durante la pandemia abbia creato nuovi legami associativi nella memoria semantica. Pertanto, i risultati confermano la proprietà dinamica e la natura adattiva del linguaggio umano e come esso possa essere influenzato dal contesto sociale a cui appartiene. Dall'altro, sottolineano come questi cambiamenti nell'uso del linguaggio possano esercitare un impatto negativo sul contesto sociale in quanto tale. Durante la pandemia, infatti, l'uso eccessivo di metafore che evocavano immagini drammatiche (es. "guerra, trincea, nemico invisibile") ha contribuito ad un aumento di disturbi psicologici in diverse popolazioni di persone (giovani, adulti e anziani) che ancora oggi sono riportati in tutto il mondo. In questo contesto, sono urgentemente necessarie ulteriori ricerche per stabilire se queste associazioni appena apprese rimarrano ancora consolidate nella nostra memoria quando la pandemia sarà definitivamente sconfitta.

 

 

 


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