Parliamo di Leonardo a Napoli. Ricerche e pubblicazioni vinciane 2020-21
Parliamo di Leonardo a Napoli. Ricerche e pubblicazioni vinciane 2020-21, è il titolo del convegno in programma il 27 aprile 2022, alle 15, presso il Centro Congressi dell'Università di Napoli Federico II, che vuole portare all'attenzione degli studiosi e del grande pubblico il tema della diffusione del pensiero di Leonardo e del Rinascimento in ambito napoletano attraverso la presentazione degli esiti di due recenti iniziative che hanno segnato il dibattito vinciano a Napoli: l'uscita del primo numero della nuova serie della rivista Achademia Leonardi Vinci, fondata e diretta da Carlo Pedretti, il più grande studioso di Leonardo al mondo, scomparso nel 2018, e il volume-catalogo della mostra ‘Leonardo e il Rinascimento nei Codici napoletani. Influenze e modelli per l'architettura e l'ingegneria' (12 dicembre 2019-13 marzo 2020), organizzata dal CIRICE e dalla Biblioteca Nazionale e tenutasi nel Palazzo Reale di Napoli sotto l'egida del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del V Centenario della morte del maestro.
L'Università federiciana, su iniziativa di Alfredo Buccaro, pubblica in Open Access per FedOA Press, grazie alla disponibilità del presidente del Centro di Ateneo per le Biblioteche Roberto Delle Donne, con CB edizioni e il Centro Interdipartimentale CIRICE, la nuova edizione della Achademia Leonardi Vinci, diretta da Margherita Melani e Annalisa Perissa, fortemente voluta dagli studiosi vinciani che per lungo tempo hanno lavorato al fianco di Pedretti. Il Comitato Scientifico della rivista, che annovera illustri vinciani, tra cui Francesco Paolo Di Teodoro, Carlo Vecce, Frank Zöllner, Pascal Brioist, Juliana Barone, Michael W. Kwakkelstein, Mauro Guerrini, ha inteso così attuare la ripresa aggiornata del periodico, mantenendone tuttavia lo spirito e le finalità e perpetuandone il valore di prezioso strumento di studio e di ricerca. All'insegna dell'approccio multidisciplinare, la rivista vuole tornare a essere un punto di incontro di studiosi di varie discipline, un luogo aperto che unisca risorse scientifiche e umanistiche.
Il primo numero ospita dodici articoli inediti e ripercorre, tra l'altro, la lunga vicenda della rivista fondata da Pedretti.
Il volume Leonardo e il Rinascimento nei Codici napoletani, dedicato anch'essa alla memoria di Pedretti e curato da Alfredo Buccaro e Maria Rascaglia in occasione della mostra, ha voluto porre per la prima volta all'attenzione degli studiosi, attraverso il contributo di esperti, tutte le tracce note sino ad oggi dell'influenza, diretta o indiretta, della lezione vinciana e post-vinciana sull'architettura e sull'ingegneria del Mezzogiorno moderno, analizzate attraverso testimonianze manoscritte e a stampa sinora mai presentate al grande pubblico e in molti casi inedite, tratte dal patrimonio della Biblioteca Nazionale di Napoli, dell'Università Federico II e dell'Archivio Pedretti.
Tra i numerosi manoscritti oggetto di studio, il Codice Corazza è un apografo rientrante nella vasta attività promossa da Cassiano dal Pozzo per lo studio e la trascrizione dei manoscritti di Leonardo esistenti alla metà del Seicento presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano. Il Codice, pubblicato da Buccaro nel 2011, è conservato presso la Biblioteca Nazionale insieme con i documenti e apografi vinciani appartenuti al filosofo e letterato illuminista Vincenzo Corazza (Bologna, 1722 - Napoli, 1799) e contiene parti tratte da manoscritti perduti di Leonardo.
Il Codice Fridericiano, acquisito su iniziativa di Pedretti e Buccaro dall'Università di Napoli nel 2016 e custodito presso il Centro di Ateneo per le Biblioteche dell'Università di Napoli Federico II, è una delle più interessanti versioni ‘abbreviate' del Trattato della Pittura di Leonardo redatte nella seconda metà del Cinquecento sulla base dei precetti vinciani in materia di percezione e rappresentazione dello spazio, della figura umana, degli elementi naturali e dell'architettura.
Il cosiddetto Foglietto del Belvedere dell'Archivio Pedretti è un breve ma enigmatico manoscritto oggetto di prime ipotesi da parte di Buccaro nel 2018 e nuovamente analizzato in questa sede, in cui è possibile trovare cenni di codici vinciani perduti e tracce della prima diffusione del pensiero di Leonardo a Napoli attraverso l'opera svolta da Antonio Marchesi da Settignano tra la fine del regno aragonese e i primi decenni del governo vicereale.
Il Codice Tarsia della Biblioteca Nazionale di Napoli è un ‘Libro di disegni' giunto a Napoli alla fine del XVI secolo e probabilmente destinato alle stampe dall'architetto-ingegnere, filosofo e tipografo Nicola Antonio Stigliola (Nola, 1546 - Napoli, 1623). Il Codice ospita oltre 130 grafici, tra cui un ‘taccuino' di antichità romane di particolare bellezza, progetti di edifici in buona parte relativi all'attività di Jacopo Barozzi da Vignola per i Farnese, oltre a disegni di città fortificate italiane ed europee in cui è evidente l'influenza degli studi di Leonardo e degli ingegneri rinascimentali in materia di fortificazioni e architetture militari. Il corpus, oggetto di un attento studio con catalogazione digitale da parte degli studiosi del CIRICE e della Biblioteca Nazionale, rappresenta una preziosa testimonianza della diffusione del Rinascimento di matrice toscana e romana in ambito meridionale.
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