Cordoglio in Ateneo per la scomparsa di Domenicantonio Fausto

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Si è conclusa la vita di Domenicantonio Fausto, per lungo tempo docente di Scienza delle Finanze presso l'Ateneo Federico II.

Mimì, come erano soliti chiamarlo con affetto gli amici e i colleghi, è stato per molti anni un riferimento fondamentale nella vita accademica per il suo impegno, il suo rigore morale, la sua appassionata dedizione ai valori dell'insegnamento e della ricerca. Dopo gli studi a Napoli e un periodo di ricerca a Oxford, il professore Fausto ha insegnato nelle Università della Calabria, di Firenze e di Napoli dove è stato professore ordinario fino al 2011. Laureatosi con il professore Gangemi e poi allievo del professore Pedone, ha contribuito in modo fondamentale alla costruzione di un gruppo di studiosi di Scienza delle Finanze che ha rappresentato negli anni un importante punto di riferimento a livello nazionale e internazionale.

Con coerenza, diffidando da facili suggestioni, ha sempre difeso le sue idee a sostegno della presenza dello Stato nell'economia ritenendolo uno strumento indispensabile per l'attuazione di necessarie azioni di riequilibrio e per il perseguimento di obiettivi di equità. Le sue convinzioni nascevano da uno studio attento della storia finanziaria italiana e da una conoscenza profonda delle lezioni della scuola italiana di Scienza delle Finanze così come dell'organizzazione dei sistemi economici contemporanei. L'interesse per la diffusione dei contributi dei ricercatori più giovani lo avevano portato negli anni a dedicare molte energie alla rivista Studi Economici di cui è stato per molti anni, dapprima prezioso collaboratore del professore Graziani, poi direttore responsabile fino al 2016 e appassionato curatore dell'archivio storico.

Il professore Domenicantonio Fausto era un uomo di profonda cultura, di eccezionale curiosità intellettuale, generoso con tutti, tollerante e aperto al dialogo. Al tempo stesso era schivo, severo e anche inflessibile con chi non avesse prestato la dovuta attenzione alle regole formali e sostanziali della vita accademica, essendo fermamente convinto che solo una cura generosa e attenta dell'istituzione universitaria da parte di chi vi opera avrebbe permesso di trasmettere alle generazioni future uno straordinario patrimonio di opportunità.   

La comunità federiciana si raccoglie commossa intorno alla famiglia, agli allievi, ai colleghi.


Redazione

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