'SARS CoV-2' e ripercussioni sull'organizzazione dell'assistenza sanitaria

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L' emergenza sanitaria generata dalla pandemia dal nuovo coronavirus 'SARS CoV-2' ha avuto importanti ripercussioni sull'organizzazione dell'assistenza sanitaria.

Le norme di distanziamento sociale e l'adozione di misure di contenimento del rischio biologico hanno determinato la necessità di posporre le procedure non urgenti (tra cui ad esempio i programmi di screening di popolazione) al fine di garantire l'accesso all'assistenza sanitaria ai pazienti con patologie acute o a rischio oncologico.

Le procedure volte a stabilire tale priorità hanno permesso al Programma Infradipartimentale di Citopatologia e Patologia Molecolare Predittiva, diretto dal professore Giancarlo Troncone, di assicurare adeguata assistenza ai pazienti ad elevato rischio oncologico. A fronte di una riduzione del numero totale di campioni citologici analizzati nel corso di 3 settimane della fase di lockdown (COVID-19 Emergency) rispetto a quelli analizzati nello stesso periodo dell'anno precedente, si è osservato un aumento statisticamente significativo nel numero di diagnosi di neoplasie maligne (15% del totale delle diagnosi rispetto al 5% registrato nel 2019). La continuità assistenziale ai pazienti oncologici è stata garantita anche in relazione alle indagini molecolari volte all'identificazione di marcatori predittivi di risposte a terapie target.



Tutti i dati sono consultabili ai link:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7211103/pdf/jclinpath-2020-206614.pdf

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7242869/pdf/jclinpath-2020-206711.pdf


Redazione

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