COVID-19. Il punto del professor Ivan Gentile

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Per rispondere alle tante domande che molti si pongono sulla natura del Covid-19, si pubblica la scheda informativa del professor Ivan Gentile, Associato di Malattie Infettive presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali, della cui consulenza il Rettore f.f. si avvale.

Dopo i primi report alla fine di dicembre 2019 nella città di Wuhan, in Cina centrale, l'infezione da SARS-COV-2 (severe acute respiratory syndrome coronavirus 2), responsabile della sindrome definita come COVID-19, si è diffusa a livello globale, interessando, oltre alla Cina stessa, ben 77 paesi sparsi su tutti i continenti in poco più di due mesi.

E' già stato pubblicato, a cura della Professoressa Triassi, un'esauriente sintesi delle conoscenze su COVID-19 sul sito di ateneo a cui si rimanda per una trattazione dettagliata della materia (http://www.unina.it/-/21208361-coronavirus-2019-ncov-).

Va detto che si riscontra un estremo interesse da parte della comunità scientifica mondiale sul tema. I dati inerenti alla biologia, l'epidemiologia e le caratteristiche cliniche dell'infezione da nuovo coronavirus stanno, infatti, crescendo a ritmi esponenziali: a fine febbraio gli articoli registrati nel database Pubmed sull'argomento superavano le 400 unità. Innumerevoli poi i report, i pre-print e le analisi disponibili su siti istituzionali e accademici nonché repository scientifici.

Facciamo il punto della situazione sui nuovi dati disponibili. Ad oggi, 4 marzo, i casi nel Mondo confermati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità sono stati pari a 93.094, con 2502 casi in Italia, che è diventato il terzo paese al mondo come numero di contagi, rilevati su tutto il territorio nazionale, con un picco al Nord Italia, dove è concentrata la maggior parte dei pazienti. Arrivano conferme che l'infezione ha una letalità attorno al 3%. Rovesciando il piano di visione, possiamo affermare che il 97% circa dei pazienti infetti guarisce. Tuttavia, la letalità, praticamente nulla nei bambini sotto i 9 anni, è concentrata soprattutto nei soggetti più fragili, come gli ultrasettantenni (raggiungendo circa il 15% negli ultraottantenni) o pazienti con comorbidità.

COVID-19 può essere considerata una "super-influenza" (cioè con letalità nettamente più alta della influenza stagionale), ma per la quale, in assenza di vaccino e farmaci sicuramente attivi, il contenimento è particolarmente difficile e risiede nel rispetto delle norme di Infection Control & Prevention che richiamano soprattutto l'isolamento dei casi e dei contatti. Va da sé che risulta fondamentale il senso civico che tutti noi dobbiamo manifestare nell'evitare di esporre gli altri a rischio di trasmissione quando vi è il dubbio di aver contratto l'infezione. Se riusciremo a contenere i casi secondari potremmo accelerare lo spegnimento di questa epidemia e garantire livelli adeguati di assistenza da parte del Sistema Sanitario Nazionale.

Ogni tipo d'azione non può che essere intrapresa con il dovizioso esame delle evidenze scientifiche disponibili: sia quelle in veloce divenire sullo stesso COVID-19, che quelle riguardanti situazioni analoghe, come l'epidemia di SARS del 2002-2003 o la pandemia di influenza A/H1N1 del 2009.

È a tale scopo che l'Università Federico II mette a disposizione delle Istituzioni regionali e nazionali l'expertise dedicata, in modo da poter garantire un supporto solido e trasparente alle decisioni che influiscono sulla vita pubblica di migliaia di studenti e milioni di persone.


Ivan Gentile

Professore Associato di Malattie Infettive
Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia
Direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali
Membro della Task Force sul Microbioma www.tfm.unina.it
Università degli Studi di Napoli Federico II
Direttore Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive
Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II


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