Carnevale a Carditello, alla corte di Re Ferdinando con carri e mongolfiere
Sarà un cenno di mano di Re Ferdinando IV di Borbone, a dare inizio alle celebrazioni di carnevale. La manifestazione, organizzata domenica 23 febbraio 2020 dalla Fondazione Real Sito di Carditello nell'ambito della rassegna "Carditello Spring", sarà impreziosita da rievocazioni storiche, carri allegorici, gruppi mascherati e voli in mongolfiera.
A distanza di 200 anni, dunque, Carditello torna ad essere teatro naturale di feste e rinnovamento con la visita teatralizzata "Due Ferdinandi alla corte dei Borbone". Protagonisti dello spettacolo, scritto e diretto da Febo Quercia, gli attori Antimo Casertano, Sergio Del Prete, Roberta Frascati, Daniela Ioia, Pietro Juliano e Alessio Sica che, in abiti storici ideati da Antonietta Rendina, animeranno la sfilata con le guide Matteo Borriello e Lina Toscano. E non solo.
Prevista anche una parata reale molto suggestiva che dalla Reggia di Carditello raggiungerà la vicina Capua, con il "Re Nasone" alla guida di quattro carri trainati da cavalli.
Il programma della giornata è particolarmente ricco: si comincia in mattinata, alle 9.30, con il volo vincolato in mongolfiera a cura dell'associazione Res Ballooning di Fragneto Monforte (BN); giochi, musica e festoni per bambini, alle 10, con "Carditello…maschere a corte" a cura dell'associazione Damusa; spazio alla musica, alle 10.30, con il concerto del chitarrista Alfonso Brandi a cura dell'associazione G.B. Pergolesi; visite teatralizzate, alle 11, con lo spettacolo "Due Ferdinandi alla corte dei Borbone" a cura dell'associazione NarteA; festa, alle ore 11.30, con la grande parata "O Cafè do Re" organizzata in collaborazione con il Comitato del carnevale capuano. L'evento prosegue nel pomeriggio, alle 16, con le animazioni per bambini curate dalla cooperativa Il Cardo e, alle 17, con il ballo storico in maschera curato dall'associazione Passi e Note.
Una opportunità straordinaria per i turisti che avranno la possibilità di scoprire il sito – voluto da Ferdinando IV di Borbone ed edificato intorno al 1787 da Francesco Collecini, collaboratore di Luigi Vanvitelli – impegnato anzitutto in attività di restauro e rifunzionalizzazione, con investimenti previsti per circa 17 milioni di euro nei prossimi tre anni, a valere su fondi nazionali ed europei.
Il Real Sito di Carditello ospita una palazzina reale dalle linee neoclassiche, ambienti destinati ad azienda agricola con cinque cortili ed un'area riservata alle corse dei cavalli, realizzata come un antico circo romano: due fontane con obelischi in marmo, un prato centrale – al cui centro si erge un tempietto circolare da cui il re assisteva agli spettacoli ippici – e una pista in terra battuta. Ancora oggi è l'unico esempio al mondo di ippodromo inserito all'interno del perimetro di un edificio: lungo le mura perimetrali, tre livelli di gradoni ospitavano sino a 30mila persone che partecipavano alle manifestazioni ippiche che si svolgevano all'interno del sito.
La tenuta era destinata all'allevamento e alla selezione di cavalli di razza reale, oltre che alla produzione agricola e casearia. Qui era situata la Reale Industria della Pagliara delle Bufale, che ospitava un importante caseificio. Rappresentava, quindi, un mirabile esempio dell'imprenditoria illuminata promossa dalla casa reale borbonica tra la fine del 1700 e la prima metà del 1800.
Dal 2018, dopo essere stato considerato per anni il simbolo del degrado e dell'abbandono nella Terra dei Fuochi, il Real Sito di Carditello è tornato ad essere un luogo di riscatto e rinascita, aperto a famiglie, bambini e rifugiati.
Redazione
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