"La parola scritta fra teatro e cinema" è il titolo del seminario che martedì 7 maggio alle 14.30, presso l'Aula 1 del Centro Linguistico di Ateneo, via Partenope 36, vedrà protagonisti gli specializzandi del Master di II livello in Drammaturgia e cinematografia, coordinato da Pasquale Sabbatino.

L'incontro avrà una dimensione laboratoriale e offrirà agli studenti l'occasione di presentare al pubblico gli esiti di un percorso di ricerca e di formazione tra teoria e pratica. Attraverso lo studio di singoli protagonisti e testi, sia letterari che scenici, si punterà l'attenzione sulle questioni legate ai copioni di scena e alle sceneggiature, alle didascalie, alle indicazioni di regia e ai legami  tra letterati e registi.

Ad interagire con gli specializzandi in un dialogo aperto all'approfondimento e alla sperimentazione nei diversi ambiti disciplinari saranno i docenti della Federico II Patricia Bianchi, Vincenzo Caputo, Francesco de Cristofaro, Pasquale Sabbatino, Giuseppina Scognamiglio e Matteo Palumbo.

Si susseguiranno le relazioni di Roberto Colantonio, Lorenza Cuomo, Bianca Brancati, Paolo Leandri, Giulia Magliacane, Giuseppe Pesce, Cristiana Russo, Giuliana Sepe, e Simone Sormani.

Il Master federiciano, particolarmente attento all'ambito dello spettacolo e promotore di numerose manifestazioni e convegni internazionali, ha invitato i corsisti a condurre un seminario di studi sul tema delle ri-scritture per la scena e per il set «con il proposito - afferma Pasquale Sabbatino -  di mettere a confronto autori e docenti sul ruolo e sulla funzione che la scrittura teatrale e cinematografica riveste in un tempo in cui, come ha scritto Raffaele La Capria, siamo transitati dall'età moderna a un nuovo Medioevo, dal tempo in cui si parlava ancora dell'ultimo libro o  del nuovo film o  del prossimo spettacolo teatrale al tempo in cui la parola è diventata vuota, senza senso, un continuo bla bla».