Il poema dal Trecento al Seicento: una due giorni di studi

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Si terrà martedì 27 e mercoledì 28 febbraio 2018, presso la Società Napoletana di Storia Patria (Napoli, Castelnuovo), il convegno «Ascendere sovra tutte le stelle». Il poema dal Tre al Seicento.

Per la giornata di martedì 27 febbraio, la sede dell'incontro è stata spostata presso l'aula 342 del Dipartimenti di Studi Umanistici in via Porta di Massa.

I lavori, che avranno inizio alle 15 di martedì 27 con i saluti di Arturo De Vivo, prorettore dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, Edoardo Massimilla, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Renata De Lorenzo, Presidente della Società Napoletana di Storia Patria e che proseguiranno nella mattinata del giorno successivo, punteranno l'attenzione critica su durata e metamorfosi di tale poliedrica forma letteraria.

Lungo l'ampio arco cronologico che va dal XIV al XVII secolo, la sintassi retorica del genere si cristallizza, pur nella varietà di modi e finalità, in forme ormai definitive. Su tali questioni si soffermeranno i relatori, analizzando autori e testi specifici. Si va dall'Africa di Francesco Petrarca e dal Teseida di Giovanni Boccaccio, fino all'epica di Torquato Tasso e agli esiti parodici di Giulio Cesare Cortese, passando per l'opera encomiastica di Giovambattissta Cantalicio, per l'Inamoramento di Orlando di Matteo Maria Boiardo, il Morgante di Luigi Pulci, l'Orlando furioso di Ludovico Ariosto, il volgarizzamento della Tebaide di Erasmo da Valvassone.

«È accidentato – dichiara Vincenzo Caputo, ricercatore di Letteratura Italiana presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II – il percorso che accompagna la nascita e la stabilizzazione retorica del poema e delle sue specifiche declinazioni (epico, cristiano, eroico, comico). Su tale privilegiata forma letteraria si è concentrato un denso dibattito, il quale ha evidenziato continuità e discontinuità, fratture e rattoppi nel tempo che va dal Medioevo alla Modernità. Il convegno intende ripercorrere alcune delle tappe maggiormente significative di tale storia. Si prenda il caso di Torquato Tasso. La riflessione del letterato cinquecentesco sul poema sacro di Dante Alighieri rappresenta un momento fondamentale nel percorso teorico, che accompagna le riflessioni sull'epica. La Commedia, di cui ci restano testimonianze di letture e annotazioni, si configura come una sorta di enciclopedia poetica, alla quale attingere nella stessa misura in cui si attinge, senza troppe distinzioni o precisazioni gerarchizzanti, dai poemi antichi di Omero e di Virgilio».

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