Un aspetto inedito della produzione di Lorenzo Valla: il poema Novencarmen

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Si terrà mercoledì 29 marzo 2017 alle 15, in aula F, Dipartimento di Studi Umanistici - Università degli Studi di Napoli Federico II, l'incontro legato al ciclo seminariale Il Canto della Sirena con la relazione di Antonietta Iacono dal titolo "Un aspetto inedito della produzione di Lorenzo Valla: il poema Novencarmen".

Nel corso del seminario si punterà l'attenzione, in particolar modo, sulla esigua produzione poetica di Lorenzo Valla. «Accanto – dichiara Iacono – a una sparuta silloge di epigrammi compaiono, infatti, una sperimentale e controversa Ars grammatica in 362 esametri, le porzioni in versi delle Emendationes quorundam locorum ex Alexandro ad Alphonsum primum Aragonum regem e il suggestivo componimento intitolato Novencarmen, che per mole e tecnica compositiva si presenta come il lavoro in versi più complesso e significativo dell'umanista. Alla precoce attenzione degli studiosi per il trattatello grammaticale, alimentata soprattutto dall'apparente contrasto con le teorie grammaticali e stilistiche del Valla, si contrappone una scarsa valutazione della silloge di versi, che l'umanista pure si preoccupò di mettere insieme probabilmente tra gli anni 1443-1444». Il Novencarmen è un carme polimetrico, databile a un'epoca immediatamente successiva al 1439-1441 e che fu composto dal Valla nel clima concitato e vivace precedente la conquista della capitale del Regno.

«Come indica il titolo – sottolinea ancora Iacono – si tratta di un componimento costituito di nove canti in cui alla voce dell'autore si alternano le voci e i canti di altri personaggi, con specifiche funzioni celebrative nei confronti di Alfonso il Magnanimo. Si delinea così una struttura caratterizzata dall'utilizzo di speciali registri metrici, che danno una fisionomia suggestiva all'intera composizione e sembrano rapportare il gusto e l'ispirazione poetica del Valla ad un particolare filone della poesia tardo-antica connotato da ardite costruzioni polimetriche. La studiata veste metrica del carme, che si spinge fino all'esibizione di sistemi metrici preziosi, documenta la consapevole scelta operata dal poeta di una metrica innovativa nel panorama della coeva poesia, ma profondamente innovativo, fino ad essere compiutamente eretico, risulta il contenuto ‘ideologico' del poema, che si spinge ad una celebrazione, connotata in senso fortemente epicureo, della voluptas e della pulchritudo».

 Ancora una volta, quindi, la Napoli aragonese, nella figura di Alfonso il Magnanimo, è al centro di un'opera, il Novencarmen di Valla, che merita di essere riattraversata sul piano critico e filologico.

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