I Have a Big Story

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"Il loro nome, unico bagaglio del viaggio da un passato disarmato a questo presente deriso, porta con sé una storia.
Questa storia a volte fa male, altre resiste al dolore, ma ad ascoltarla rivela il volto di chi la vive.
E questo volto è quello di un uomo, che non ha più un suo luogo.
E questo volto è quello di una donna, che non trova più il suo spazio.
E tutto ciò che io sento quando li ascolto ricordare, è che sono sorelle e fratelli del mio cuore; con un colore sì, perché non sono invisibili.
La nostra indifferenza è solo un'arma nei confronti dell'incertezza, ma se dimentichiamo ogni giorno che passa di recuperare la nostra umanità, noi perderemo per sempre l'occasione di inventare questa nuova arte: l'arte del convivere".

Così recita la pagina facebook dedicata al progetto che porterà alla realizzazione di un documentario, già in fase di preproduzione, dedicato alla vita di un centinaio di giovani uomini e giovani donne arrivati in Italia in fuga da paesi straziati da guerre e violenze.

Da qualche mese la casa di produzione UncoSo Factory conduce un laboratorio di alfabetizzazione ed educazione all'immagine attraverso gli audiovisivi in alcuni centri di accoglienza per immigrati nell'aria Irpina, in Campania.

I Have a Big Story
è il nome dell'iniziativa che nasce con l'idea che raccontare (e ascoltare) delle storie serva come spunto di riflessione sul proprio vissuto e sulle sorti dell'umanità in generale. Sempre di più siamo convinti che attraverso il confronto tra "diversi" passi la strada per la serenità e la pace.

In occasione della "Giornata internazionale sui Migranti" istituita nel 2000 dalle Nazioni Unite è stato realizzato un piccolo omaggio video a questi uomini e queste donne che sempre di più vengono disumanizzati, categorizzati e ghettizzati dai nostri organi di informazione, dai commenti dei vicini… da noi stessi.

I Have a Big Story è, si spera, l'inizio di una lunga sessione di racconti fatti su e con questi e tanti altri esseri umani costretti a vivere un'esistenza indegna. Sicuri che questo confronto migliorerà prima di tutto noi stessi e forse, di conseguenza, il nostro rapporto con il prossimo.

 
 

Redazione

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