Anidride carbonica e percezione del dolce: uno studio made in Campania

Anidride carbonica e percezione del dolce: uno studio made in Campania

Una recente ricerca made in Campania sulle bibite carbonate apre nuove prospettive nutrizionali. Lo studio, condotto dal team di ricercatori diretti da Rosario Cuomo, professore associato di Gastroenterologia al Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell'Università Federico II di Napoli e il gruppo coordinato dal professor Francesco Di Salle, neuro radiologo dell'Università di Salerno, ha rilevato attraverso la risonanza magnetica funzionale gli effetti della carbonazione delle bevande nell'area cerebrale responsiva a stimoli dolci.

Il lavoro, pubblicato su Gastroenterology, la più quotata rivista internazionale di Gastroenterologia, ha messo in evidenza che la presenza di anidride carbonica (CO2) nelle bevande abbassa la percezione del gusto dolce e quindi a livello cerebrale rende indistinguibile la bibita ipocalorica da quella ipercalorica. Questo comporta da un punto di vista speculativo nutrizionale relativo al gusto, che la presenza di CO2 influenza le scelte alimentari e dietetiche facendo accettare, con la stessa percezione di dolce e piacere, le bevande dolcificate ipocaloriche ammesse anche in regimi dietetici. I dati di questo studio dimostrando che la CO2 modula la percezione del dolce, supportano la teoria che esista un gusto specifico per l'anidride carbonica come già ipotizzato in due differenti lavori pubblicati negli anni precedenti su Nature (2007) e Science (2009).



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