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Il bollettino quotidiano delle frodi alimentari sembra essere sempre più variegato. I mezzi di informazione continuamente riferiscono di produttori e fornitori senza scrupoli che adulterano, alterano o sostituiscono i prodotti con l'obiettivo di massimizzare illecitamente i ricavi. Una frode che per i prodotti dell'agricoltura si stima causare un danno di circa 60 miliardi di euro per i mancati ricavi all'estero, dove sono falsi due prodotti "italiani" su tre. Purtroppo i prodotti tipici di qualità non sono esenti da questo problema. Grazie alla legge 99/2009, finalmente in Italia è iniziata un'azione coordinata delle forze dell'ordine contro la contraffazione dei prodotti agroalimentari. Con la operazione Fake dop il nucleo Antifrodi dei Carabinieri di Salerno, in collaborazione con l'Agenzia delle Dogane e l'Ufficio Centrale Antifrodi di Roma ha sequestrato a scopo cautelativo oltre 34 t di conserve con probabili false etichette San Marzano DOP. Come stabilire se i pomodori inscatolati sono effettivamente dei veri San Marzano? La risposta può arrivare soltanto dal test del DNA. Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Agraria ha fornito le prove molecolari per escludere la presenza del vero San Marzano dai prodotti sequestrati, già pronti per essere esportati in mercati esteri o venduti sul web.
"Ho sempre creduto nella integrazione di diverse competenza scientifiche come strumento per difendere i tanti produttori onesti e i consumatori" ha dichiarato il professore Paolo Masi, Direttore del Dipartimento di Agraria e Consulente Tecnico d'Ufficio per la Procura di Salerno, "e che le conoscenze sviluppate dal Dipartimento di Agraria devono essere messe a servizio del settore agro-alimentare campano, ricchissimo di prodotti di qualità". La qualità legata all'origine geografica e l'abbondanza dei marchi di qualità, infatti, sono concordemente considerati il vantaggio competitivo delle produzioni agroalimentari nazionali, cruciale per la conquista e il consolidamento di nuove quote di mercato. La vendita all'estero di prodotti agricoli e di allevamento rappresenta la componente principale del Made in Italy, con i tassi di crescita più alti nell'intero export nazionale (+ 4,5% nel 2011, dati Confindustria).
"Se oggi siamo a conoscenza di una apparente interminabile serie di adulterazioni nella catena alimentare è perché lo sviluppo delle conoscenze riguardo la composizione degli alimenti e dei metodi analitici di indagine ha fortunatamente reso più facile scoprire tali frodi rispetto al passato", ha aggiunto la professoressa Rosa Rao, responsabile scientifico del gruppo di ricerca in Genetica e Biotecnologie vegetali che ha visto coinvolti il dottore Giandomenico Corrado e la dottoressa Daria Scarano.
Il test del DNA sarà sempre più diffuso come strumento di controllo nel settore agro-alimentare. A tale proposito recentemente, la Commissione Europea, nell'ambito di un piano coordinato di controllo, ha messo a disposizione dei fondi per supportare specificatamente i test di rilevazione del DNA nella filiera agro-alimentare. "Non bisogna creare aspettative irrealizzabili, da serie televisiva" commenta il dottor Corrado "ma è il continuo sviluppo e l'applicazione di nuovi metodi di analisi del DNA a rappresentare probabilmente il più efficace mezzo per combattere le sostituzioni fraudolente nel settore agro-alimentare".
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