Si respira aria truce all'interno del carcere circondariale di Secondigliano, periferia di Napoli.

Raffaele ha 29 anni e due fratelli gemelli. Ha conosciuto il carcere a 15 anni per una rapina in banca e da 12 anni continuativi la sua casa è una cella.
Questo angusto luogo lo condivide con Gennaro, coetaneo e condannato all'ergastolo. Con lui lavora alla raccolta differenziata dei rifiuti e grazie a questo lavoro mantiene la sua famiglia d'origine.

Nel carcere opera l'ispettore capo Domenico il quale sta cercando, spesso con successo, di instaurare un clima di rapporto con i detenuti che superi lo stereotipato schema secondino/carcerato.

La vita di Raffaele è al centro del documentario "Il Gemello", settimo appuntamento del cineforum di documentari "AstraDoc 2012 - Viaggio nel cinema del reale" con la proiezione della pellicola, venerdì 15 febbraio 2013 alle ore 21 all'Academy Astra.

Il napoletanissimo regista Valerio Marra, classe'72, vincitore con la sua opera prima "Tornando a casa" del premio come miglior film alla Settimana Internazionale della Critica del Festival di Venezia, prosegue il suo percorso di analisi della realtà napoletana.

L'autore nel suo documentario, "Il gemello" (nomignolo di Raffaele, il protagonista, in riferimentoai fratelli  ) presenta la realtà carceraria di Secondigliano. Il film è stato realizzato in un anno e mezzo grazie all'intervento di Gianluca Arcopinto, produttore indipendente che è riuscito a reperire il denaro necessario senza attingere ai finanziamenti ministeriali.

Come consuetudine la serata del 15 febbraio sarà accompagnata dalla presenza degli autori che interverranno per presentare i film e per incontrare il pubblico. Ingresso 2,50 euro.

Dal titolo si evince non solo la presenza di fratelli da parte di Raffaele ma anche la vita di tutte quelle anime come lui che non cercano il perdono, ma chiedono solo di essere trattate umanamente.

Raffaele non è un detenuto normale, ha carisma e gode di grande "rispetto" da parte degli altri detenuti. Attraverso i suoi occhi abbrutiti da scelte di vita non conformi alle regole, si staglia la pellicola.

Si tratta di un viaggio, una storia collettiva all'interno dei luoghi fisici e dell'anima di Secondigliano, dagli spazi angusti delle celle, al parlatoio in cui si incrociano le esistenze dei tre protagonisti tra piccoli e grandi avvenimenti in una Napoli grigia, violenta e senza morale. (C.Crispino)