Progressi della scienza: inventata la prima pelle artificiale

Fare una copia sintetica della pelle umana: ecco gli scienzati da anni cosa stanno tentando di fare da parecchi anni a questa parte. Forse ci siamo!
E' sensibile al tatto e può ‘auto-guarire' quando subisce un taglio o uno strappo: è la prima ‘pelle artificiale' che combina entrambe le caratteristiche. E' fatta di plastica ed è descritta sulla rivista Nature Nanotechnology da un gruppo di ricerca coordinato da Zhenan Bao dell'università americana di Stanford.
Il materiale, secondo gli esperti, in futuro potrebbe essere usato nelle protesi oppure nei dispositivi elettronici o negli schermi che si auto-riparano. Negli ultimi dieci anni, ci sono stati importanti progressi nella realizzazione della pelle artificiale.
In questo studio su Nature Nanotechnology gli scienziati hanno per ora dimostrato di aver prodotto un materiale capace di percepire leggere variazioni di pressione e soprattutto di curarsi da solo in caso di danno o taglio. Che però per ora è troppo poco flessibile per assomigliare alla vera pelle.
Erano diversi i problemi che avevano i tessuti prodotti fino ad oggi: alcuni di questi necessitavano di alte temperature per innescare il meccanismo di riparazione, altri potevano farlo a temperatura ambiente ma dopo averlo fatto una volta cambiavano struttura meccanica o chimica e non potevano più autocurarsi.
Ma soprattutto, nessuno dei materiali ottenuti era capace di condurre elettricità, che invece è una proprietà cruciale per avere una buona "pelle sintetica".
Il tessuto plastico-metallico creato dal gruppo di scienziati coordinato da Zhenan Bao, invece, sarebbe capace di unire tutte le caratteristiche cercate: da una parte quella autorigenerante di un polimero plastico, dall'altra la conduttività dei metalli.
Sono state le prestazioni di autorigenerazione del nuovo materiale a metà tra plastica e nickel a risultare sorprendenti: se il polimero veniva tagliato con un bisturi, e in seguito i lembi venivano riavvicinati, in pochi secondi si assisteva a un recupero del 75% della resistenza e della conducibilità elettrica di partenza.
Un risultato incredibile anche se lo si mette a confronto con la pelle umana. Potere del progresso scientifico. (C.Crispino )
Per informazioni:
www.nature.com
Redazione
c/o COINOR: redazionenews@unina.it |redazionesocial@unina.it
F2 Magazine – Università degli Studi di Napoli Federico II testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli. Aut. n. 41 del 5/11/2019