Fuochi d'artificio

Fuochi d'artificio

Fenomeni luminosi e sonori, il cieli squarciati da mille colori: ecco la magia unica dei fuochi d'artificio.

I fuochi d'artificio sono sostanze chimiche in grado di creare reazioni esplosive. Normalmente i fuochi artificiali producono quattro "effetti primari": luce, rumore, fumo e talvolta materiale solido in combustione che cade lentamente come striscioline e coriandoli.

La pirotecnica consiste nel produrre e lanciare oggetti incendiari, detti fuochi d'artificio, prodotti da tecnici esperti mediante l'uso di polvere da sparo per l'esplosione e altri reagenti per ottenere colori e effetti visivi. Questi fuochi d'artificio non vengono usati nell'ambito militare o cantieristico, ma solo ed unicamente per fare spettacolo.

L'arte di fabbricare i Fuochi d'Artificio, è molto antica, essa ha origine in Cina, da dove fu importata, nell'area del Mediterraneo, verso il XII° Secolo dagli Arabi.

La pirotecnica è nata in Cina ad opera dei monaci intorno all'anno 1000, a seguito della casuale scoperta della polvere da sparo intorno all'800 (nota anche come polvere nera o polvere pirica).

La diffusione della sostanza avvenne col nome di "neve cinese" o "sale cinese" e la sua conoscenza fu tramandata così velocemente che già nel 1245 il filosofo e alchimista inglese Ruggero Bacone sancisce la formula della polvere nera, riportandola nella sua epistola "De secretis operibus artis et naturae, et de nullitate magiae"

Diffusasi lentamente in Europa, la polvere da sparo rimase poco utilizzata per fini ludici in quanto serviva principalmente a scopo militare. Le prime fabbriche di fuochi pirotecnici a scopo di spettacolo sorsero in Germania tra il 1340 e il 1348 ad Augsburg, Spandau e a Liegnits.

Dall'inizio del XVII secolo si affermarono due principali scuole di pirotecnica in Europa: la "scuola italiana" dei Ruggeri a Bologna, famosa per la spettacolarità dei fuochi nei quali venivano usati degli scenari trasparenti o variamente colorati illuminati poi dalla luce degli spari e la "scuola di Norimberga" dei Clamer, nota per la omonima tecnica di sparo aerea che veniva usata.
Al giorno d'oggi la pirotecnica è un'arte molto diffusa: in tantissime città del mondo
vengono usati i fuochi d'artificio per festeggiare alcune ricorrenze come il Capodanno o Ferragosto (principalmente il primo): famosi sono infatti quelli di Parigi e di Sydney.

Il Bel Paese non sta a guardare ed è a tutti gli effetti è uno dei paesi avente una spiccata identità pirotecnica. Esistono diverse scuole e quella cosiddetta napoletana è quella che nell'immaginario collettivo mondiale evoca scenari barocchi e di festa. Ma anche di notizie funeste e mala informazione.

In Italia esistono diverse manifestazioni pirotecniche e campionati mondiali di rilevanza internazionale come i Fiori di Fuoco nella città di Omegna , in Piemonte, Caput Lucis - Campionato Mondiale di Fuochi d'Artificio d'Autore che si svolge annualmente nella città di Valmontone, vicino Roma e il Festival nazionale dei fuochi d'artificio a San Severo in Puglia.

Non solo cronistoria ma anche i consigli per l'uso; un utilizzo consono al ruolo che devono avere i fuochi: una condivisione della festa e del divertimento e non un bollettino di guerre tra feriti e ustionati. Si ricorda che non solamente i fuochi illegali sono pericolosi ma anche quelli legali, sono rischiosi e, se usati in modo impr
oprio, possono provocare danni.

La legge impone che su ogni articolo pirico sia scritto ben chiaro il nome del fabbricante italiano o dell'importatore, se si tratta di merce estera. Assicurarsi che sull'artificio sia apposta l'etichetta riportante la classificazione del Ministero dell'Interno e le istruzioni d'uso. Devono essere comprati esclusivamente in confezioni originali.

Verificare che il prodotto sia in ottimo stato di conservazione, ovvero che non presenti segni d'umidità o danneggiamenti. Importante acquistate botti legali. Non usare mai fuochi pirotecnici che sull'etichetta hanno la dicitura articoli di "IV categoria" (giocattoli pirici) o di "V categoria" (fuochi artificiali).

Festeggiamo come si deve, con il naso all'insù e gli occhi vividi dei più piccoli colmi di stupore: i fuochi sono questo, godiamoceli nella speranza di un 2013 florido e più ricco che mai. (C.Crispino)


Redazione

c/o COINOR: redazionenews@unina.it