'Il Baciamano' di Manlio Santanelli alla Galleria Toledo

Certamente il baciamano non è più un gesto consueto, soprattutto ai giorni nostri, però ci sono certi momenti in cui è utile, soprattutto quando ti trovi in degli ambienti formali.
Si tratta senza dubbio di un gesto di galanteria; una volta oltre che un simbolo di rispetto, poteva avere anche un intento di seduzione: era un gesto, dunque, curato nei minimi dettagli.
"Una volta" lo si può collocoare cronologicamente nella Napoli del 1799 e nello spettacolo che andrà in scena alla Galleria Toledo di Napoli, dal 18 al 23 dicembre 2012 dal titolo, per l'appunto "Il Baciamano" scritto da Manlio Santanelli con la regia di Laura Angiulli le interpretazioni di Alessandra D'Elia e Stefano Jotti.
Napoli 1799 : per le vie della città la reazione borbonica spegne nel sangue e nella barbarie la disperata resistenza della Repubblica Partenopea. Protagonisti de "Il baciamano" sono un gentiluomo, idealista e giacobino, e Janara, una lazzara che, per ordine del marito, deve ammazzare e cucinare il giacobino.
Che cosa hanno in comune tra loro Janara, giovane popolana avvizzita prima del tempo, e il gentiluomo che le è stato portato in casa dal marito?
Non l'idioma, giacchè la donna parla il napoletano basso e intriso di spagnolismi caro ai lazzari, mentre l'uomo si esprime in un italiano conforme alla borghesia colta e francofona a cui appartiene per nascita.
Non la fede, giacchè lei ostenta il fanatismo proprio delle masse meridionali mentre lui si limita ad usare l'arma della ragione, presa a prestito dai testi sacri dell'Illuminismo europeo.
Non la città di origine, perché se è vero che entrambi sono nati nel capoluogo campano, allora capitale del Regno, è altrettanto vero che a quel tempo esistevano tante Napoli quanti erano gli strati etnici e sociali che ne componevano la popolazione. Anche oggi, dicono in molti, nulla sia cambiato.
Lo spettacolo risulta essere un dramma basato su due intuizioni: l'uomo che mangia se stesso, come allegoria della Napoli che uccide la sua speranza di modernità e la sua essenza "umana"; e quello della popolana che prova piacere per un semplice baciamano, che diventa il vero grande desiderio della sua vita abbruttita, un chiaro vuoto interiore da colmare che diventa il fulcro particolare di tutta la narrazione.
Il testo è essenzialmente un andirivieni di sentimenti contraddittori che fa da substrato alle grottesche modalità attraverso le quali due esseri, la lazzara e il giacobino, tanto diversi tra loro, cercano di esplorarsi a vicenda. (C.Crispino)
Per informazioni:
Teatro Galleria Toledo - via Concezione a Montecalvario, 34 - Napoli
www.galleriatoledo.org
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