L'espressionismo violento di Chaim Soutine in mostra a Parigi

L'espressionismo violento di Chaim Soutine in mostra a Parigi

Dicesi gli sconosciuti, questi meravigliosi. Azzardo interpretativo si direbbe, ma definire uno come Chaim Soutine un pittore famoso è ardito. Artista di nicchia ma per questo motivo molto apprezzato dai "pochi" eletti che riescono a "leggere" l'arte al di là dei nomi risonanti.

Chaïm Soutine è stato un pittore russo naturalizzato francese. Nacque nel 1893 a Smilavichi, un piccolo villaggio dell'impero russo oggi in territorio bielorusso, in una famiglia ebrea di origine lituana.

Premesso questo, a causa del suo esasperato individualismo, Soutine non aderì mai ufficialmente a nessuna corrente artistica, anche se per l'uso appassionato di colori vividi viene considerato uno dei più ragguardevoli rappresentanti dell'espressionismo; una visione ed una tecnica pittorica altamente personale, violenta e tormentata: un ripercorrere in pittura la reale esistenza dell'artista.

Il suo stile risente in parte di maestri del passato, come El Greco, Diego Velázquez, Rembrandt e Gustave Courbet, e di grandi artisti a lui temporalmente più vicini, come Paul Cézanne, Vincent Van Gogh e Pierre Bonnard.

Ma per il suo modo di rappresentare la realtà e affinità maggiori sono riscontrabili con artisti come Edvard Munch, Oskar Kokoschka e con Egon Schiele.

Costretto suo malgrado ad assumere la rappresentazione cliché dell'artista bohémien, un destino al quale non giovarono le circostanze storiche della sua morte avvenuta a soli cinquant'anni, in seguito ad un'ulcera sviluppata durante la fuga nei boschi che circondano Parigi, per sfuggire ai rastrellamenti della Gestapo, resta una figura oscura, intorno alla quale il Musée de l'Orangerie di Parigi ha costruito un'intera mostra, volta a definirne con accuratezza i contorni.

Seguendo le settanta opere riunite per l'occasione, e che oscillano tra le seduzioni dell'ordine e quelle del caos, il percorso che accoglie i visitatori fino al 21 gennaio 2013, con il concorso di visite-guidate, incontri, dibattiti, concerti, letture e proiezioni, è un susseguirsi di volti deformati che avevano già colpito il famoso mercante Paul Guillaume, al quale si deve il nucleo dell'esposizione.

Uno spaccato storico-culturale di alto profilo, nel quale la "potenza dell'espressione" e "la colorazione vivida dei paesaggi" diedero vita ad un risultato tuttora ancora incompreso. (C.Crispino)



Per informazioni:

www.musee-orangerie.fr


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