Piedigrotta, un mito che guarda al futuro

La festa di Piedigrotta ha una storia antichissima. Pare che già a partire dal I secolo avanti Cristo, nei giorni che attualmente cadono tra il 7 e l'8 settembre, all'interno e all'esterno della Crypta Neapolitana (una galleria lunga circa 711 metri che collega i quartieri di Mergellina e Fuorigrotta e che fu costruita in età repubblicana per scopi militari da Lucio Cocceio Aucto per volere di Marco Vipsanio Agrippa), fossero organizzati riti orgiastici in onore di Priapo. Questi riti ebbero una notevole longevità visto che ancora nel XV secolo se ne conservava traccia. E forse fu per sopprimere in modo efficace questo rigurgito di paganità che nel 1352 fu avviata l'edificazione di una grande chiesa sulle fondamenta di una antica cappella, risalente al V e al XII, intitolata a Santa Maria dell'Itria, un culto mariano di origine bizantina riconoscibile dalla tipica iconografia raffigurante il bambino in braccio nell'atto di benedire. La nuova chiesa, sempre dedicata alla Madonna, scelse l'8 settembre, giorno della natività di Maria, la data nella quale accogliere i fedeli in processione per festeggiare la Beata Vergine.
Da quel momento, la festa del santuario ai piedi della grotta incominciò ad acquisire una certa importanza sia dentro che fuori le mura della città. La sua fama superò addirittura i confini regionali quando Napoli divenne capitale del regno. Ben presto il fascino di questa ricorrenza fece breccia anche nella nobiltà napoletana la quale iniziò parteciparvi con assiduità. Una partecipazione che assunse toni addirittura trionfali quando nel 1744 Carlo III vi introdusse una parata militare per celebrare la vittoria sui tedeschi a Velletri. Carlo III inoltre decise di spostare all'interno dei festeggiamenti piedagrottini anche il carnevale cittadino, che fino ad allora aveva avuto luogo il 16 febbraio presso la chiesa del Carmine a piazza Mercato.
Nei secoli successivi le innovazioni più rilevanti furono la sfilata delle carrozze nel 1888, l'uso delle luminarie a corrente elettrica nel 1902 e la creazione del Festival della Canzone Napoletana nel 1952. Proprio il festival, che si svolse fino agli anni Settanta, rappresentò il momento d'oro della Piedigrotta moderna. Non fu dunque un caso che proprio la soppressione di quest'ultimo condannò la festa a un inesorabile declino il cui epilogo si ebbe con la ''sospensione'' del 1982. Una pausa che durò fino al 2007, quando, per volere dell'amministrazione comunale, rinacque e tra alterne fortune continua fino a oggi. (R. C.)
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