Edgar Degas a Torino. La più grande antologica degli ultimi anni

Edgar Degas a Torino. La più grande antologica degli ultimi anni

Il poeta maledetto Charles Baudelaire affermava "amava il corpo umano come un'armonia materiale, come una bella architettura con in più il movimento". Questa affermazione era rivolta nei riguardi di uno dei più importanti pittori impressionisti francesi, Hilaire German Edgar Degas.

Legato all'Impressionismo degli inizi e promotore delle prime mostre impressioniste, Edgar Degas intraprende ben presto un percorso originale interessato ad indagare la psicologia dei personaggi ritratti, gli interni poco illuminati dove si muovono le stiratrici, le luci discrete e ovattate degli atelier di danza dove le ballerine sono riprese mentre si vestono, allacciano le scarpine o fanno le prove seguite dal maestro.

La sua tecnica, le inquadrature delle opere, sono state accostate alla fotografia che nel corso del XIX secolo costituì una vera e propria rivoluzione nel campo delle immagini e della riproduzione della realtà.

"Degas-Capolavori del Museo d'Orsay": questo il titolo della mostra che sarà inaugurata il prossimo 18 ottobre 2012 (e di scena sino al 27 gennaio 2013) a Torino, presso la Palazzina della Società Promotrice delle Belle Arti.

Si preannuncia come la più grande antologica dedicata a Edgar Degas degli ultimi decenni in Italia. Il tutto è stato possibile grazie alla collaborazione tra il Comune di Torino, il Gruppo Skira e il Muse'è d'Orsay di Parigi. La mostra è a cura di Xavier Rey, conservatore presso il Musée D'Orsay e grande specialista di Degas.

Ottanta opere in tutto, tra cui le celebri "Ritratto di famiglia", "Jeantaud", "Linet", che confermano la collaborazione tra Parigi e il capoluogo piemontese e garantiscono scambi duraturi tra le due città.
Tra le opere in esposizione, non solo quadri, ma anche disegni e sculture. Altro aspetto degno di nota, la possibilità di poter ammirare buona parte dei temi della produzione artistica: l'ambiente familiare, l'esperienza italiana, il mondo parigino degli artisti, della musica e del caffé, il paesaggio, i cavalli, le ballerine e il nudo femminile.

Ad aprire la mostra due ritratti: "l'Autoritratto del giovane artista"e quello del nonno "Hilaire Degas". All'esperienza italiana di quegli anni si collega anche Ritratto di famiglia "La Famiglia Bellelli, 1858-1869)". Si tratta di uno dei capolavori più conosciuti e apprezzati dell'intera opera di Degas.

Presente alla rassegna una delle opere più note di Degas e più celebri di tutta la storia dell'Arte, "La Piccola Danzatrice di quattordici anni", una scultura in bronzo e altri materiali, che rappresenta una ballerina. Il mondo degli atelier di danza fu uno dei più indagati da Degas insieme alle caffetterie parigine e ai ritratti di famiglia.

A questi capo valori, fin qui enunciati, si aggiungono molti quadri riguardanti l'attività iniziale, nella quale molta attenzione era dedicata alla copia dei grandi maestri del passato, tra cui anche Durer, Rembrandt, Goya. (C.Crispino)


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