Nei tre minuti di una canzone

Nei tre minuti di una canzone

Il concerto di Luciano Ligabue in piazza Plebiscito e il seminario su "I linguaggi della creatività" che l'artista ha tenuto all'Università Federico II riportano l'attenzione sul ruolo dei linguaggi musicali nella costruzione sociale delle identità individuali e collettive. La musica rock, oltre a rappresentare uno straordinario strumento di aggregazione e coesione sociale, quando è supportata da testi, contenuti e messaggi che raccontano le nostre esperienze, il vissuto quotidiano ma anche l'impegno civile e sociale, come nel caso della produzione artistica di Luciano Ligabue, contribuisce a favorire processi di costruzione della coscienza critica dei giovani, e non solo. I tre minuti di una canzone, parole e musica che arrivano dritto allo stomaco, toccando le emozioni e gli istinti, senza mediazione, possono risultare più penetranti di lezioni universitarie tradizionali e permettere di veicolare anche contenuti rilevanti.

"Almeno credo" o "Buonanotte all'Italia" sono solo alcune delle canzoni del cantautore - con esperienze rilevanti anche nel campo del cinema e della letteratura - che hanno offerto interessanti spunti di riflessione nel corso del seminario promosso dal Polo delle Scienze umane e sociali della Federico II, introdotto dai saluti del presidente Mario Rusciano, della direttrice del dipartimento di Sociologia Enrica Amaturo e del rettore Massimo Marrelli. Il tema dell'identità e della precarietà esistenziale che emerge nei versi della prima canzone ("qua nessun c'ha il libretto di istruzioni... qua non c' è mai stato solo un mondo solo") o il ricordo delle stragi terroristiche e di mafia che le immagini del videoclip del secondo brano - in cui scorrono, tra le altre, le foto di Falcone e Borsellino - richiamano l'attenzione alle riflessioni sulla "società dell' incertezza", per dirla alla Bauman, o sulla "società del rischio" a cui fa riferimento Beck.

Versi, suoni, parole ed emozioni che fanno riflettere, in cui riconoscersi e di cui i giovani si nutrono, costantemente "sotto bombardamento" mediatico e figli del mutamento accelerato che caratterizza la società contemporanea. Gli artisti possono essere considerati testimoni privilegiati e interpreti di quei linguaggi giovanili che registranoe spesso anticipano i mutamenti sociali. La musica si esprime attraverso una costante interconnessione con la realtà sociale e rappresenta un indicatore significativo delle trasformazioni socioculturali. L'analisi delle culture giovanili risulta centrale per cogliere le dinamiche sociali e i cambiamenti che investono la società contemporanea. In tal senso, il seminario sui linguaggi creativi con Luciano Ligabue ha rappresentato un'occasione per discutere di temi sociologicamente rilevanti, a partire non solo dalle tradizionali teorie scientifiche, ma anche dalle emozioni veicolate dalla musica e dal sapere dell' esperienza.

di Lello Savonardo
Facoltà di Sociologia - Università degli Studi di Napoli Federico II
da 'La Repubblica' del 22 luglio 2012


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