La genesi di un genio. Il giovane Stanley Kubrick Fotografo in mostra

Le fotografie del giovane Stanley Kubrick saranno esposte, dal 13 luglio al 9 settembre 2012, al PAN Palazzo delle Arti Napoli. La mostra, patrocinata dal Comune di Napoli, sostenuta dall'assessorato alla Cultura e al Turismo, e prodotta da GAmm Giunti in collaborazione con il Museum of the City of New York propone 168 fotografie, realizzate dall'imberbe fotografo tra il 1945 e il 1950, stampate dai negativi originali conservati nella Look Magazine Collection del Museo di New York.
A soli 17 anni, Kubrick fu assunto dalla rivista Look Magazine, una fra le più importanti riviste USA, per fotografare la vita quotidiana nell'America del dopoguerra. Risultato: i meravigliosi ritratti di Rocky Graziano e Montgomery Clift e della giovane borghesia della Columbia University, e le inquadrature della New York in corsa per diventare la nuova capitale mondiale.
Un'occasione unica, quella della mostra napoletana, per conoscere le radici della creatività di chi sarebbe diventato un regista di prima grandezza, lasciando improvvisamente, nel 1953, la macchina fotografica per girare il primo lungometraggio.
In realtà però il legame con la fotografia non si spezzò mai. Kubrick passava ore a studiare l'immagine, la prospettiva, l'illuminazione, la posizione dei soggetti e degli oggetti in scena, proprio come se scattasse una fotografia... forse, se non fosse diventato il geniale regista che è stato, sicuramente sarebbe diventato un geniale fotografo. (Stefania Elia)
A soli 17 anni, Kubrick fu assunto dalla rivista Look Magazine, una fra le più importanti riviste USA, per fotografare la vita quotidiana nell'America del dopoguerra. Risultato: i meravigliosi ritratti di Rocky Graziano e Montgomery Clift e della giovane borghesia della Columbia University, e le inquadrature della New York in corsa per diventare la nuova capitale mondiale.
Un'occasione unica, quella della mostra napoletana, per conoscere le radici della creatività di chi sarebbe diventato un regista di prima grandezza, lasciando improvvisamente, nel 1953, la macchina fotografica per girare il primo lungometraggio.
In realtà però il legame con la fotografia non si spezzò mai. Kubrick passava ore a studiare l'immagine, la prospettiva, l'illuminazione, la posizione dei soggetti e degli oggetti in scena, proprio come se scattasse una fotografia... forse, se non fosse diventato il geniale regista che è stato, sicuramente sarebbe diventato un geniale fotografo. (Stefania Elia)
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PAN |Palazzo delle Arti Napoli
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