Il rinascimento italiano sbarca in Cina

Il rinascimento italiano sbarca in Cina

Il primo significativo modello italiano di musealizzazione fuori dai confini nazionali. Una vetrina permanente del made in Italy per promuovere la nostra cultura all'interno di uno dei più importanti musei al mondo.

Il museo è presente in uno dei paesi più potenti del globo: stiamo parlando della Cina, il paese più popolato del mondo.

Il progetto si chiama "Spazio Italia", il primo esperimento di esportazione della cultura e dell'arte italiana sotto forma di museo al di fuori dei confini nazionali. L'iniziativa è stata inaugurata ad inizio luglio all'interno del Museo Nazionale della Cina di Pechino con la mostra "Il Rinascimento a Firenze. Capolavori e protagonisti".

Un'importante realtà frutto di un'intensa attività diplomatica tra Cina e Italia e, in particolare, del Memorandum of Understanding firmato nel 2010 tra il MiBAC e il SACH, l'omologo cinese. Un Memorandum che prevede, specularmente, l'apertura a breve di un analogo spazio museale dedicato alla cultura cinese presso il Museo Nazionale di Palazzo Venezia, a Roma.

Situato in Piazza Tian'anmen, a Pechino,  all'interno dell'appena restaurato National Museum di Beijing, istituzione museale cinese tra le più rilevanti, "Spazio Italia" proporrà nei suoi 500 metri quadrati, per i prossimi cinque anni, le eccellenze del patrimonio culturale italiano. Nella capitale cinese "arriveranno" oltre sessanta opere, tra dipinti e sculture, firmate dai più insigni artisti del Rinascimento come Botticelli, Leonardo, Raffaello, Michelangelo.

Una vetrina internazionale molto significativa per far conoscere la storia, tradizioni, lingua, stile, letteratura, musica, enogastronomia del paese, che offrirà di volta in volta nuovi percorsi attraverso l'arte italiana. Una vera rivoluzione per la nostra cultura, visto che il museo cinese (quest'anno celebra il centenario) è il più grande e visitato al mondo: 192.000 mila metri quadri ed una stima di 50.000 visitatori al giorno.

Autore dell'allestimento museale l'architetto Fabio Rotella, già allievo di Alessandro Mendini, che ha realizzato un contesto moderno, flessibile, in grado di accogliere tra i più diversi eventi espositivi.

I percorsi spazieranno dal Quattrocento fino al primo Cinquecento, i visitatori potranno apprezzare l'arte fiorentina e italiana e diverse opere legate alla cultura tardo-gotica.

Accanto ai dipinti di Gentile da Fabriano, pieni ancora di fondi d'oro; dello Scheggia, privi di prospettiva; e del BeatoAngelico, troviamo così le opere innovative di Paolo Uccello, Andrea del Castagno, Filippo Lippi, Ghirlandaio, Andrea e Giovanni della Robbia, Verrocchio, Filippino Lippi, etc.

In questo nucleo ricchissimo di lavori sacri e profani, che traccia l'evoluzione di soggetti, tipologie e stili, da segnalare alcuni famosi lavori come La "Madonna dell'Umiltà" di Gentile da Fabriano; "Scene di vita eremitica" di Paolo Uccello; "L'Annunciazione" di Filippo Lippi; "Ritratto di Fanciulla" di Andrea della Robbia; "La Madonna col bambino" del Ghirlandaio.

Ad essere di altissimo spessore, la sezione "Capolavori">, il cuore della mostra dove sono esposti alcuni "gioielli" del Rinascimento fiorentino tra cui l' "Annunciazione" di Sandro Botticelli, il "Ritratto virile" di Raffaello Sanzio e i disegni de "La Scapiliata" e de "La Battaglia di Anghiari" di Leonardo.

Chiudono il percorso artistico "intrapreso" dalla mostra, artisti come Perugino, Andrea del Sarto, Pontormo, Rosso Fiorentino e Bronzino.

Il meglio dell'eccellenza pittorica italiana e non solo presente nella capitale di una delle potenze odierne più all'avanguardia per quanto concerne lo scambio culturale e artistico. (C.Crispino)


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