Opere d'arte in terapia intensiva: strumenti utili alla guarigione

Non per forza ci deve stare Patch Adams nelle corsie degli Ospedali Italiani, ma qualcosa oltre a essersi mossa in questa direzione, dagli anni '70 ad oggi, si muove anche nella cosidetta arteterapia.
Procedendo con una piccola digressione di natura informativa, Hunter Doherty "Patch" Adams è un medico statunitense, attivista sociale, cittadino diplomatico e scrittore. Ha fondato il "Gesundheit! Institute" nel 1971. È generalmente riconosciuto come l'ideatore di una terapia olistica molto particolare: quella del sorriso, anche nota come clown terapia. Della sua figura si è ampiamente discusso anche attraverso una libera interpretazione della sua vita attraverso il film omonimo del 1998 con protagonista un'inspirato Robin Williams.
Ritornando all'arteterapia; ci si chiede il perché gli ospedali devono essere dei luoghi tristi. E' da anni che si sperimentano iniziative per associare alla medicine e alla professionalità dei medici anche ambienti allegri e colorati.
Ci sono iniziative che nascono dal confronto tra medici e psicologi, un esempio è quello che hanno realizzato all'ospedale Santa Maria Nuova di Firenze. Qui sono state sistemate delle opere d'arte nei reparti di terapia intensiva.
Sono state già stati sistemati i dipinti di Luca Alinari (pittore italiano contemporaneo, classe '43) come strumenti utili alla guarigione, saranno visibili nel corridoio e anche dai letti in cui saranno i malati.
E' la prima volta che questa forma di arteterapia, in alcuni casi già sperimentata negli ospedali pediatrici, viene usata in terapia intensiva. Le opere sono state realizzate appositamente da uno dei pittori italiani contemporanei più conosciuti, che ha voluto interpretare nei suoi quadri oggetti di uso quotidiano, a metà tra un sogno piacevole e la concretezza della casa: volti, vasi, paesaggi per ottenere un "ospedale ad occhi aperti" che accompagni il risveglio.
L'arteterapia è una tecnica da tempo sperimentata nei reparti di pediatria e di buon successo soprattutto in pediatria oncologica e in terapia intensiva pediatrica. La buona riuscita potrebbe esserci anche applicando questa " cura" agli adulti. L'auspicio è che numerosi ospedali italiani adottino questa innovativa pratica olistica. (C.Crispino)
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