I 'pellerossa' in mostra a Palazzo Pitti di Firenze

Nel 2012 ricorre il quinto centenario della morte di Amerigo Vespucci, uno degli scopritori del continente americano, e soprattutto colui che gli ha conferito il nome.
La Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze vuole ricordare il grande navigatore nato a Firenze nel 1454, con una mostra dedicata alla civiltà del popolo indigeno del Nord America, ed in particolare di quelle terre dove dal Seicento, fino a tutto l'Ottocento, i colonizzatori europei penetrarono nella loro avanzata verso l'occidente.
S'intitola "La Nuova Frontiera. Storia e cultura dei Nativi d'America dalle collezioni del Gilcrease Museum", infatti, la nuova mostra proposta a Firenze, negli ambienti dell'Andito degli Angiolini e della Galleria del Costume di Palazzo Pitti, in allestimento fino al 9 dicembre 2012.
La mostra - a cura di Hermann J. Viola e Robert B. Pickering - è stata promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria del Costume di Palazzo Pitti, il Gilcrease Museum di Tulsa, (Oklahoma), Firenze Musei e l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Per la realizzazione della mostra la Soprintendenza si è avvalsa, per l'appunto, della collaborazione del Gilcrease Museum di Tulsa, in Oklahoma, uno dei musei più importanti per la ricchezza di testimonianze storiche del continente nord-americano e per la più grande collezione di manufatti d'arte e artigianato relative alla storia del West americano.
L'esposizione, la prima in Europa per quantità e qualità di opere presentate, contribuirà a sfatare una visione degli ‘Indiani', oggi ormai in disuso, ma tramandata dalla filmografia americana degli esordi, che li dipingeva come coloro che si erano opposti all'avanzata della civiltà e del progresso.
La mostra sarà suddivisa in due sezioni: una più storica nell'Andito degli Angiolini, l'altra a carattere più antropologico alla Galleria del Costume. Ad accogliere il visitatore nell'Andito degli Angiolini è un nucleo di ritratti ad olio e fotografici di solenni capi e membri di varie tribù. Fra gli autori più rappresentati in questa sede è il famoso fotografo e antropologo, Edward Sheriff Curtis, noto come "l'Acchiappa-ombre" per la particolarità dei suoi soggetti.
Attraverso vedute di territori sconfinati in fotografie e dipinti, armi, abiti e suppellettili, sarà possibile, per il visitatore, penetrare nella vita di tutti i giorni di quei popoli, gli uomini e i guerrieri a contatto con una natura fatta assurgere a prima ispiratrice della loro religiosità. (C.Crispino)
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