'Blade Runner': i replicanti compiono trent'anni

"Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi, navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione…". La frase è l'incipit del celebre monologo di Rutger Hauer nei panni del replicante Roy Batty, in fin di vita presente nel film "Blade Runner".
Stiamo parlando di uno dei personaggi che tutt'ora permane nelle memorie collettive di molti cinefili, nonché, riguardo la pellicola diretta da Ridley Scott, di uno dei più celebri lungometraggi di fantascienza, liberamente ispirato al romanzo "Il cacciatore di androidi" di Philip K. Dick, oggi considerato uno dei maggiori scrittori statunitensi della seconda metà del Novecento, nonché precursore del filone cyberpunk.
Giugno/luglio 1982 fino ai giorni nostri, sono 30 anni che usiamo il termine replicante per identificare i robot indistinguibili dagli umani e che temiamo un futuro in cui la pioggia costante oscuri il sole e ci incastri in metropoli disumanizzanti in cui è facile morire è difficile amare. Sono passati trent'anni in cui Blade Runner ha fatto penetrare nell'immaginario collettivo, anche di chi la fantascienza non la conosce bene, le idee, i pensieri e le suggestioni di Philip K. Dick attraverso l'estetica del fumettista Enki Bilal (da cui il regista Ridley Scott prese ispirazione per la visione del suo futuro retrò).
Sono inoltre passati tre decenni nei quali la società ha inglobato a tutti i livelli il film del 1982 mentre il cinema non ne ha risentito particolarmente.
Il film è ambientato a Los Angeles nell'anno 2019, città enorme e sproporzionata che offre una tetra visione del futuro. La tecnologia ha permesso la creazione di esseri analoghi agli umani, detti ‘replicanti', destinati all'utilizzo come schiavi, dotati di capacità intellettuali e forza fisica estremamente superiori alla norma, ma con una longevità limitata a pochi anni. Sei replicanti del modello più evoluto (tre femmine e tre maschi), capitanati da Roy Batty, sono fuggiti dalle colonie extramondo e, giunti furtivamente a Los Angeles, hanno cercato di introdursi nella fabbrica dove sono stati prodotti, la Tyrell Corporation, nella speranza di riuscire a modificare la loro imminente "data di termine"
Rick Deckard è un "Blade Runner", un poliziotto del futuro specializzato nello scovare e terminare i replicanti. La pellicola, diretta da un giovane Ridley Scott (che era solo al suo terzo film, ma il secondo era stato il grande successo "Alien") aveva come attori protagonisti Harrison Ford, Sean Young, Daryl Hannah e Rutger Hauer, tutti e quattro interpreti di personaggi memorabili.
Un film inossidabile, verrebbe da dire, la versione cinematografica di " Il cacciatore di Androidi" appare ancora nuova, intatta e rivoluzionaria come ieri.
In questo muoversi quotidiano lungo mode, tecnologie e estetiche di diverse età "Blade Runner" rimane eterno. Chiuso negli androni e nelle sale immense del Bradbury Building (l'hotel di Los Angeles che fa da location al film) è fuori dal tempo e quindi sempre attuale. (C.Crispino)
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