La pittura di Emilio Notte all'Accademia di Belle Arti

La pittura di Emilio Notte all'Accademia di Belle Arti

All'Accademia di Belle Arti quarto appuntamento della rassegna "I Maestri". Dopo Guido Tatafiore, Domenico Spinosa, e Augusto Perez tocca a Emilio Notte, pittore italiano, esponente del movimento futurista.

L'evento espositivo avrà luogo fino al 14 luglio 2012 e rappresenta, come già ribadito il quarto appuntamento della rassegna "I Maestri", nata dalla volontà di approfondire la conoscenza di quegli artisti che hanno insegnato o si sono formati nell'istituto partenopeo, contribuendo con la loro opera al rinnovamento dell'arte napoletana.

Artisti sempre attenti e pronti a sperimentare nuove forme di comunicazione, nuove tecniche e materiali diversi, in linea con quanto veniva realizzandosi altrove sul territorio italiano, europeo o, finanche, oltreoceano.

La mostra nella Galleria dell'Accademia è a cura della stessa direttrice Giovanna Cassese e di Aurora Spinosa (con il Patrocino del Comune di Napoli).

In particolare, saranno esposte opere, una cinquanta tra dipinti e disegni , rappresentative della produzione artistica dell'autore dal 1914 in poi con particolare riferimento ai suoi anni di docenza presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli. Emilio notte è stato egli stesso "un crogiolo" di "provenienze": sangue veneto, nascita pugliese, adolescenza irpina, giovinezza fiorentina, maturità napoletana.

Rimarrà nell'Accademia napoletana, da docente e poi da direttore, fino al 1963, portando nell'insegnamento la sua "traccia" post-cubista e futurista, che non fu mai strutturata in maniera conforme al tempo, ma fu tramandata attraverso un contatto con le avanguardie europee; un guardare "oltre" i propri confini geografici ma non solo.

L'artista combatté vecchie concezioni artistiche ma anche sociali quando mise piede a Napoli presso l'Accademia, perché aveva alle spalle un bagaglio di conoscenze che gli permettevano di gareggiare, con i maggiori esponenti della cultura dell'epoca e di rendere affascinanti e fuori da ogni schema le lezioni che impartiva agli studenti.

Fu di esempio e stimolo per varie generazioni di artisti, da Leone a De Stefano ai giovani del gruppo '58 (Persico, Del Pezzo, Fergola, Biasi) e ai suoi allievi più promettenti, come Pisani, Alfano, Di Ruggiero (al quale si affezionò con paterna amicizia) e Maria Palligiani (che sposò nel 1958).

Un autore versatile e docente stimolante: le sue opere "fondono" tre quarti del ‘900 tra innovazione, cura dei particolari e sguardo attento alle peculiarità stilistiche e cromatiche delle regioni d'Italia da lui toccate, a tutti gli effetti uno dei padri fondatori del Futurismo. (C.Crispino)



Per informazioni:

www.accademiadinapoli.it


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