Madre natura fa paura: le dieci fobie più comuni

Il termine fobia (dal greco "phobos", ossia "paura") è un'irrazionale e persistente paura e repulsione di certe situazioni, oggetti, attività, animali o persone, che può, nei casi più gravi, limitare l'autonomia del soggetto, ma che non rappresenta un reale pericolo per la persona
Le fobie interessano un quinto circa della popolazione; ne sono state elencate oltre 500, alcune delle quali interessano quasi esclusivamente un sesso (per esempio il timore dei topi o dei serpenti è per il 90% tipicamente femminile), altre sono ugualmente diffuse nei due sessi.
Sono numerose le fobie legate alla natura, alcune davvero irrazionali. Per la maggior parte delle persone, la natura e lo stare all'aria aperta è semplicemente sinonimo di pace e relax allo stato puro, lontano da smog e stress. Ma questa semplice equazione non vale per tutti. Il sito "Mother Nature Network" ha stilato le dieci più terrificanti fobie "causate dalla natura".
Se avete paura di entrare in un lago, una palude o uno stagno soffrite di limnofobia. I laghi sono fra le mete preferite specialmente al settentrione, poiché più vicini del mare e magari più confortevoli ma non tutti preferiscono questa soluzione, anzi, il terrore di non sapere cosa vi possa essere sotto la superficie può davvero atterrire.
Le foreste sono luoghi incantati, ma a volte possono nascondere pericoli. L'Hilofobia è paura persistente, anormale e ingiustificata dei boschi. Nei libri di fiabe, nei romanzi e al cinema, boschi e foreste si tramutano in luoghi pericolosi, infestati da creature mostruose.
Chi soffre di agrizoophobia è impaurito dagli animali selvatici mentre chi "è affetto" da eliofobia fa di tutto per fuggire l'esposizione solare e si lascia andare a comportamenti anche decisamente bizzarri, ad esempio coprire le finestre con teli di juta o con la stagnola, pur di proteggere la propria incolumità.
Molto strana invece un'altra fobia, la paura che nasce al contatto con le pelli degli animali; si chiama dorafobia.
La Selacofobia è invece il terrore persistente nei confronti degli squali. Questa fobia aggredisce molto spesso persone che, di conseguenza, trovano serie difficoltà nel fare il bagno in mare aperto o a riva, ma anche nel praticare sport acquatici.
Questa fobia si è fatta nota in seguito all'uscita del famoso film di Steven Spielberg "Lo squalo", a cui seguirono, oltre ai sequel (Lo squalo 2, 3 e 4), numerosi film incentrati sulla figura di grandi squali assassini.
Dall'acqua al vento. Un agente atmosferico come il vento può essere salvifico perché capace di allontanare lo smog, come sanno bene gli automobilisti costretti a riporre l'auto in garage per l'aumento delle polveri sottili. Ma chi soffre di ancrofobia ha un grande terrore del vento ed è costretto a rifugiarsi al coperto, allontanandosi anche da oggetti come girandole e aquiloni.
Altra paura inconscia è l'entomofobia, una delle più diffuse, verrebbe da dire. Il terrore nasce laddove si è in presenza di insetti; la persona va nel panico appena sente qualcosa muoversi, strisciare o volare vicino, al punto tale da rifiutarsi di uscire di casa.
L'Anablefobia è
la paura di guardare in alto. Per fare un esempio, chi ne soffre non ha nessuna intenzione di sdraiarsi sulla schiena ad osservare il cielo stellato. Ultima fobia ma non in ordine d'importanza è l'antrofobia, il terrore dei fiori. Una paura che può essere indotta dal terrore degli insetti che gravitano attorno ai fiori o dalle malattie che potrebbero veicolare. (C.Crispino)
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